sabato 22 novembre 2014

Sulla sentenza Eternit Green Italia chiede il lutto nazionale

Renzi proclami il lutto nazionale, la sentenza Eternit è una ferita per tutto il Paese

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“Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza alle famiglie delle vittime che ieri hanno appreso della sconvolgente decisione della Cassazione di annullare la sentenza di condanna per il responsabile del dramma Eternit. Bene ha fatto il sindaco di Casale Monferrato a proclamare il lutto cittadino, e il premier Renzi dovrebbe proclamare il lutto nazionale, perché quella di ieri è una ferita profonda non solo per il territorio piemontese, ma per il Paese intero, attonito per il colpo di spugna che ha cancellato le responsabilità di migliaia di morti”.
Lo dichiarano i portavoce di Green Italia Annalisa Corrado e Oliviero Alotto.
“Migliaia di persone – continuano gli esponenti ambientalisti – sono morte a causa dell’amianto killer, moltissime si ammalano ogni anno e gli studi medici e scientifici prevedono per gli anni a venire un tragico e ineluttabile destino per tante altre persone. Questo rende ancora più doloroso e incomprensibile come si possa considerare prescritto un reato che continua mietere vittime. E le miete non solo per esposizione  professionale o per prossimità geografica alle fabbriche, ma anche per la dispersione capillare su tutto il territorio degli elementi edilizi in eternit che, con il passare degli anni, disperdono le fibre killer nell’aria senza possibilità di averne evidenza. La totale assenza di strategie per la rimozione delle cause di questo avvelenamento collettivo, assieme all’incapacità di ristabilire etica e diritto, mostra l’incapacità strutturale e strategica di questo Paese di rispondere ai più fondamentali diritti dei cittadini, a cominciare dalla salute e dalla giustizia”.

“A tal proposito è bene ricordare, oltre alle conseguenze del distorto meccanismo della prescrizione, che in Parlamento, per i veti della Confindustria,  è stata prima sfigurata e poi bloccata la legge sui reati ambientali, in nome della spregiudicata libertà di inquinare e avvelenare” – concludono Alotto e Corrado.

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