LEGAMBIENTE: NO AL CEMENTO TOGLIAMO L'IMPERMEABILE AL BISAGNO
dal corrieremercantile del 3 novembre 2014
Eliminare l'asfalto per sostituirlo con terra e vegetazione dovunque sia possibile o, almeno, con materiali permeabili. È la "ricetta" proposta da Andrea Agostini, del circolo Nuova Ecologia Legambiente, per ridurre le aree esondabili nell'area del bacino del Bi-sagno. «Da Prato alla Foce, ci sono almeno una ventina di punti dove sarebbe possibile eliminare l'asfalto e aumentare così la superficie permeabile, in grado di assorbire l'acqua - spiega -La riduzione delle aree esondabili è uno degli obiettivi indicati dalla Regione nell'ambito della Valutazione ambientale strategica del nuovo Piano urbanistico comunale e l'eliminazione dell'asfalto è uno degli interventi, certamente molto meno onerosi di una grande opera, che il Comune potrebbe realizzare per raggiungere questo obiettivo». «In questo modo - aggiun-
ge Agostini - diminuirebbe notevolmente l'acqua che adesso, scivolando sull'asfalto, finisce nel Bisagno e questo contribuirebbe a ridurre il rischio di esondazioni. Per altro - osserva - sarebbe possibile procedere per lotti successivi, inserendo ogni anno un lotto nel piano triennale dei lavori pubblici». Gli spazi individuati da Agostini per intervenire con quest'opera di de-asfaltatura vanno dalla piazza dove fa capolinea il 13 a Prato, alle aree dell'ex
Boero e dell'ex canile comunale, a piazzale Adriatico, alle due piastre sul Bisagno all'uscita di Genova est e davanti allo stadio Ferraris, a piazzale Rensasco, piazza Romagnosi, agli spazi dell'ex mercato di corso Sardegna, alla serie di aree per parcheggi in via Giaco-metti, fino a piazza Paolo
da Novi, ai viali dei giardini di Brignole, agli spazi dietro piazza Rossetti. In alcuni casi l'eliminazione dell'asfalto comporterebbe anche la necessità di eliminare parcheggi, in altri non necessariamente.
«Il disegno di Carlo Daneri, il progettista di piazza Rossetti, prevedeva un prato in piazzale Kennedy» osserva Agostini, per sottolineare che l'idea di mettere un po' di terra dove adesso c'è asfalto non è poi così peregrina. «E in tutta la città -aggiunge - sono moltissime le aree dove si potrebbe fare un'operazione analoga a quella che proponiamo per il bacino del Bisagno». Senza contare che oggi le tante possibilità offerte dalla tecnica e dalla tecnologia, consentono una molteplicità di soluzioni.
ge Agostini - diminuirebbe notevolmente l'acqua che adesso, scivolando sull'asfalto, finisce nel Bisagno e questo contribuirebbe a ridurre il rischio di esondazioni. Per altro - osserva - sarebbe possibile procedere per lotti successivi, inserendo ogni anno un lotto nel piano triennale dei lavori pubblici». Gli spazi individuati da Agostini per intervenire con quest'opera di de-asfaltatura vanno dalla piazza dove fa capolinea il 13 a Prato, alle aree dell'ex
Boero e dell'ex canile comunale, a piazzale Adriatico, alle due piastre sul Bisagno all'uscita di Genova est e davanti allo stadio Ferraris, a piazzale Rensasco, piazza Romagnosi, agli spazi dell'ex mercato di corso Sardegna, alla serie di aree per parcheggi in via Giaco-metti, fino a piazza Paolo
da Novi, ai viali dei giardini di Brignole, agli spazi dietro piazza Rossetti. In alcuni casi l'eliminazione dell'asfalto comporterebbe anche la necessità di eliminare parcheggi, in altri non necessariamente.
«Il disegno di Carlo Daneri, il progettista di piazza Rossetti, prevedeva un prato in piazzale Kennedy» osserva Agostini, per sottolineare che l'idea di mettere un po' di terra dove adesso c'è asfalto non è poi così peregrina. «E in tutta la città -aggiunge - sono moltissime le aree dove si potrebbe fare un'operazione analoga a quella che proponiamo per il bacino del Bisagno». Senza contare che oggi le tante possibilità offerte dalla tecnica e dalla tecnologia, consentono una molteplicità di soluzioni.
annamaria coluccia
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