mercoledì 1 aprile 2015

ragionare sul sistema delle autonomie locali

"Enti locali, Legautonomie: "Riconnettere tempi riforma alle risorse. Trovare soluzioni in prossimo decreto enti locali"
Si è svolto oggi a Roma, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Consiglio federale di Legautonomie
La legge Delrio poteva essere e forse potrebbe essere ancora l’inizio di un riordino complessivo del sistema dei poteri locali negli ambiti regionali, un'opportunità, a patto che si riconnettano i tempi e le fasi di questo riordino con il tema ineludibile delle risorse, e che si intervenga anche sul versante delle Regioni, e per garantire l’integrale copertura dei costi del personale.
Occorre prendere realisticamente atto che si è creato un pasticcio normativo entrato ormai in corto circuito, con gli enti in sostanziale “surplace”: l’uno in attesa delle mosse dell'altro, con buona pace di ogni disegno di riforma. Il governo deve assumersi l'onere di una regia centrale che garantisca l'attuazione della riforma. Le soluzioni possono essere individuate nel decreto enti locali di prossima emanazione. Chiediamo che accanto ad alcune questioni rilevanti che riguardano la finanza comunale e le città metropolitane, vengano recepite le proposte degli enti locali volte a risolvere i nodi critici sopra richiamati e rese oggi praticabili anche da un miglioramento complessivo delle condizioni della finanza pubblica. 
Ricordiamo che oltre alle riduzioni delle rilevanti risorse già richiamate per le province e le città metropolitane (1 miliardo nel 2015, 2 miliardi nel 2016 e 3 miliardi nel 2017) nella legge di stabilità 2015 è stato tagliato il Fondo di solidarietà comunale (1,5 miliardi circa). Non sono stati previsti gli stessi stanziamenti del 2014 - 625 milioni - per compensare il minor gettito nel passaggio IMU TASI. A tutto questo vanno aggiunti gli effetti prodotti dall’armonizzazione contabile, che produce di fatto un’ulteriore diminuzione delle risorse disponibili per la spesa corrente di circa 1,9 miliardi annui. Parliamo in definitiva di 4,1 miliardi di tagli complessivi su Comuni, province e città metropolitane nel 2015, pari al 24,7% delle riduzioni di spesa del complesso della PA. Per enti che rappresentano l’8,1% della spesa primaria corrente delle amministrazioni pubbliche.
Quindi alcuni obiettivi sono per noi irrinunciabili, per mettere le autonomie locali in condizione di affrontare i numerosi adempimenti anche le attendono e soprattutto per non far naufragare ogni ambizioso progetto di riforma.

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