di Paolo Limonta*
Sono la vergogna della scuola che ha in testa la ministra Stefania Giannini (e non a caso scuola l'ho scritto con la minuscola). Ma come si fa, dico io, di domenica, un pic-nic al Parco Forlanini di Milano con la mia comunità classe... e ridurmi così, bagnato fradicio dopo una battaglia d'acqua con decine di bambine e bambini.
E la professionalità? E il decoro? E il rispetto ossequioso degli alunni per il loro maestro? E la giusta distanza tra genitori e istituzione? Niente, non sono un maestro adatto alla buona scuola.
Pazienza, continuerò a lavorare ogni giorno, tutti i giorni, per la Scuola Pubblica di Qualità. Quella che crea relazioni, solidarietà, legami, pensiero critico. E che non lascia mai indietro nessuno...
Ogni giorno. Stare a fianco di ognuno di loro. Incitarli, coccolarli, consolarli, asciugare le loro lacrime, blandirli, spronarli, aspettarli. E, se necessario, ricominciare da capo. Senza mai, neppure per un solo istante, pensare di rinunciare e di abbandonarne anche uno soltanto. Perché, alla fine, tutti possono arrivare là sopra. E quello che leggi nei loro occhi cancella ogni fatica, ogni dubbio, ogni cedimento.
Ecco, per me questa è la Scuola Pubblica di Qualità. Quella fatta ogni giorno da migliaia di docenti, alunni, genitori. Quella che non lascia indietro nessuno. E che non viene lasciata indietro da nessuno.
Perché tutte le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi ce la possono fare ad arrivare là sopra. Se, attorno a ognuno di loro, tutti ci credono. E si mettono in gioco fino in fondo...
* maestro a Milano, cresciuto in una famiglia di partigiani, collabora volontariamente con diverse associazioni che si occupano di bambini, questioni sociali e cooperazione internazionale. Ogni maestro e maestra, dice, dovrebbero prima di tutto cercare di far crescere nei bambini "un sano spirito critico e indipendente". Ricopre, a titolo gratuito, a Palazzo Marino il ruolo di Responsabile dell'Ufficio Relazioni con la Città |
lunedì 1 giugno 2015
fare un picnic è buona scuola?
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