lunedì 1 giugno 2015

Paita spara a z ero ma pensa a che razza di alleanza ha fatto?

Paita spara su Pastorino ma ammette: "Colpe di tutti"

lunedì, 01 giugno 2015
Paita spara su Pastorino ma ammette: "Colpe di tutti"
GENOVA - Con il risultato incassato da Giovanni Toti del centrodestra "la governabilità in Liguria è già segnata". Lo ha detto la candidata sconfitta del Pd Raffaella Paita in una conferenza stampa nella quale ha scandito che "non c'è alcuna disponibilità a fare da spalla". "Noi non saremo alleati surrettizi o palesi - ha sottolineato - della destra con questa Lega". La candidata sconfitta del Partito Democratico ha comunque riconosciuto il “risultato netto” di Giovanni Toti e ha reso noto di avergli telefonato per “augurargli buon lavoro e significargli rispetto istituzionale”.
Sulle ragioni della debacle Raffaella Paita non ha dubbi e, in linea con quanto già aveva dichiarato a caldo, si è scagliata contro il candidato di Rete a sinistra Luca Pastorino. “La rottura a sinistra ha determinato un indebolimento forte. Siamo andati al voto da soli. I dati dicono che se avessimo avuto la compagine di Pastorino, che ha fatto un risultato modesto, avremmo vinto le elezioni”, ha dichiarato l'assessore regionale uscente. “Nelle altre regioni, Veneto a parte, è stato chiaro il risultato. La visione cinica di Pastorino ha determinato la vittoria del portavoce di Berlusconi e di Salvini”.
La candidata del Pd ha fornito una propria lettura dei dati elettoriali. “Abbiamo avuto un dato superiore del presidente sulla coalizione. Il centrosinistra come coalizione ha vinto. C è un dato negativo del Pd, soprattutto su Genova, non c'è un passo in avanti dei 5stelle. C è una performance straordinaria della Lega. E' la forza delle coalizioni, cosa che noi non abbiamo avuto”, ha affermato Paita che sul successo leghista non ha risparmaiato una frecciatina al sindaco di Genova Marco Doria, senza mai citarlo. “La crescita della Lega ha carattere nazionale, ma c'è un tema della legalità a livello locale che ha influito e la lega ne ha approfittato”, ha dichiarato Paita portando l'esempio di Via Turati e di Sampierdarena.
A chi l'accusa di scarsa autocritica Raffaella Paita ha risposto che “limiti ne abbiamo avuti tutti, non mi sottraggo all'autocritica”, anche se poi ha tenuto a specificare nuovamente che “il responsabile di tutto questo è Luca Pastorino”, osservando che c'è stata "un'operazione precostituita che aveva la velleità di prendere il 20% e di presentarsi come laboratorio", ha dichiarato durante la conferenza stampa. "Hanno preso il 9% e quindi l'unico aspetto di respiro nazionale in questa operazione è che hanno rianimato un po' Berlusconi".
Raffaella Paita è tornata anche sull'indagine che la riguarda per la mancata allerta durante la scorsa alluvione e sui possibili effetti che questa potrebbe avere avuto sul voto “La mia indagine sull'alluvione non so quanto abbia pesato. Ci ho pensato tanto, la mia lettura la sapete. Non posso rimproverarmi nulla su quel punto. Non ho poteri per dare l'allerta, l'ho dimostrato con norme alla mano”, ha detto la candidata sconfitta del Pd, che ha rivelato: “ho pensato anche di non andare avanti con la mia candidatura. Poi il sostegno e l'incoraggiamento di chi stava intorno ha me mi ha spinto a continuare. Le mie decisioni sono state prese non da me da sola ma anche dal Pd. E' una vicenda difficile da analizzare a cuor leggero”.
Sulla gestione delle primarie Raffaella Paita ha riconosciuto che “poteva essere condotta diversamente”, ma ha sottolineato che “il Pd è rimasto unito. Quelli che sono andati via hanno fatto il danno, non il Pd”. E sulle accuse di mancata apertura a sinistra ha ricordato che “Sel e Rifondazione hanno subito detto che se ci fossi stata io come candidata non mi avrebbero appoggiato, c'era un pregiudizio. Il Pd poteva sottostare al ricatto o giocare una partita all'interno e ragionare con le altre forze. Chi ha perso le primarie ha deciso di uscire. Questo è quanto. Hanno fatto questo per farci perdere”.
L'assessore regionale uscente ha poi analizzato gli scenari di possibile ingovernabilità. “Toti non ha sfondato il 35%, non può governare come vuole. Lui viene da un'altra realtà e deve essere seguito. Non può pensare a un laboratorio nazionale. Riapriremo da qua la nostra opposizione”, ha detto Paita che su un ipotetico ritorno alle urne ha aggiunto: “non voglio fare previsioni ma i numeri di Toti sono insufficienti, siamo già al lavoro. Faremo di tutto per accelerare i tempi”.
In chiusura di conferenza, la grande sconfitta delle Regionali in Liguria ha ripercorso velocemente l'anno trascorso, rivendicando i propri meriti e togliendosi qualche sassolino. “Prendersi le responsabilità significa evitare di scaricare le responsabilità gli uni su gli altri. La mia quota di responsabilità la prendo, spero che il resto della mia comunità faccia lo stesso. Ho avuto un anno orribile. Nonostante questo ogni giorno ho affrontato 15-16 appuntamenti a giornata, ho fatto sempre le due di notte. Mi sono prodigata e l'ho fatto nell'interesse di tutti. La stampa mi ha attaccato da destra a sinistra, merito il riconoscimento della battaglia che ho fatto, da tutti”. 

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