Ecco chi entra in consiglio regionale
Genova. Vince il centrodestra, perde il Pd, mentre il M5S si conferma il partito più forte a Genova e provincia con 74 mila voti e una percentuale che è oltre il 25% e la Lega Nord diventa l’azionista di maggioranza a destra. Al Partito democratico la magra, magrissima consolazione di restare in Liguria (ma non a Genova) il primo partito. Alla fine il risultato è questo: Giovanni Toti 34,44; Raffaella Paita 27,84; Alice Salvatore 24,84.
Mancano ancora i dati definitivi. Ma allo stato attuale delle preferenze scrutinate (mancano ancora molti seggi genovesi) questo sarebbe il risultato possibile.
Coalizione di centrodestra
Il prossimo consiglio regionale sarà composto da 15 consiglieri di centrodestra oltre Giovanni Toti. Entrano i sei del listino e dunque: Sonia Viale, Giacomo Giampedrone, Stefania Pucciarelli, Andrea Costa e Ilaria Cavo. Dalle liste provinciali, con il sistema proporzionale, entrano nell’emiciclo di via Fieschi 5 leghisti che sono Edoardo Rixi, Francesco Bruzzone (che dovrà scegliere tra il seggio di Genova o quello di Savona lasciando dunque il posto a Stefano Mai), Giovanni De Paoli e Alessandro Piana. Tre di Forza Italia: Lilli Lauro o Claudio Muzio, Marco Scajola e Angelo Vaccarezza. Torna in consiglio regionale anche l’uscenteMatteo Rosso, sotto le insegne di Fratelli d’Italia.
Coalizione di centrosinistra
La coalizione di centrosinistra elegge 7 consiglieri oltre a Raffaella Paita, candidata presidente, la grande sconfitta, e sono tutti esponenti del Partito Democratico: Luca Garibaldi, Sergio Rossetti, Valter Ferrando e Giovanni Lunardon o Michele Malfatti a Genova e provincia; il recordman di preferenze (oltre le 5000), il savonese Luigi De Vincenzi, sindaco di Pietra Ligure; poi Juri Michelucci alla Spezia e Giovanni Barbagallo a Imperia.
Coalizione di Pastorino
La coalizione del civatiano Luca Pastorino elegge un solo consigliere ed è Gianni Pastorino di Rete a Sinistra.
Movimento 5 Stelle
La pattuglia del M5S è invece composta da Alice Salvatore (che oltre a essere candidata alla presidenza era anche capolista a Genova), Marco De Ferrari, Fabio Tosi e Gabriele Pisani, eletti a Genova e provincia; Andrea Melis di Savona e Francesco Battistini della Spezia.
Attualmente tra Ministero e Regione c’è un problema di attribuzione di resti fra le liste per cui potrebbero uscire un democratico e un grillino e potrebbero invece entrare Giovanni Boitano (Liguri per Paita) e Andrea Stimamiglio (coalizione Pastorino).
Chiusi i seggi, nel partito democratico cominciano processi e resa dei conti. Oggi pomeriggio è stata convocata una segreteria provinciale nella quale il segretario genovese, Alessandro Terrile (che era anche candidato nel listino) si presenterà dimissionario. E dopo il ponte lo stesso dovrebbe fare anche il segretario ligure, Giovanni Lunardon. E nel pomeriggio, Raffaella Paita ha convocato una conferenza stampa per spiegare le ragioni della sconfitta, ampiamente annunciate nella notte con un comunicato stampa: «Il cinico disegno di Cofferati, Civati, Pastorino si realizza compiutamente. Hanno usato la nostra terra come vetrina per le loro battaglie personali, per l’attacco al Pd e a un governo che gode di ampio consenso nel Paese. Da buoni alleati di Toti e Salvini, hanno fatto risorgere Berlusconi e riportato in Liguria la destra di Scajola. Era questo il loro unico obiettivo politico, e lo hanno raggiunto senza preoccuparsi delle sorti della Liguria. Non so che vittoria sia questa per Pastorino: so solo che è una sconfitta per la Liguria».
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