Acna e Valbormida, i Cobas all’attacco sull’amianto: “Anche qui serve registro dei morti per mesotelioma”
Valbormida. Un registro pubblico dei morti per mesotelioma. E’ la proposta rilanciata dalla Confederazione Cobas Savona che, alla luce delle sentenze sull’Eternit, è tornata sulla questione: “Acna e Valbormida: quanti morti per amianto?” è la domanda proposta dal movimento.
“Le sentenze alterne della Cassazione, l’assoluzione per il miliardario della Eternit e la conferma per la Fincantieri di Palermo (con un addentellato valbormidese) riconfermano la necessità di una azione valbormidese forte e precisa: ossia,un registro pubblico (come fecero a Casale) con indicazione dei morti per mesotelioma in un secolo, con l’analisi cimitero per cimitero, ospedale per ospedale in una vasta area da cui provenivano i lavoratori della fabbrica della morte, ma anche di tutte le fabbriche della Valbormida” dicono i Cobas.
“Serve un registro mesoteliomi, i diari dei familiari, delle mogli, dei figli, di chi ha sofferto per mesotelioma. Anche di chi operaio ancora oggi non ha avuto il riconoscimento. Vorremmo un’azione legale contro gli amministratori delegati per omicidio doloso, una schedatura dei complici, ossia delle istituzioni e un risarcimento civile pari a 500.000 euro per la famiglia di ogni deceduto, pari a quello ottenuto per i lavoratori Thyssen Krupp e per Brindisi. Teniamo alta l’attenzione sulla necessità giudiziaria di avere giustizia per chi è morto di mesotelioma, ossia di amianto” concludono dalla Confederazione Cobas Savona.
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