Savona e colonie feline, l’Enpa torna all’attacco: “Così convivenza difficile se non di autentica persecuzione”
Savona. L’associazione che si occupa della difesa degli animali, si scaglia ancora contro il “Regolamento di civile convivenza e carta etica” approvato dal Comune di Savona. Secondo l’Enpa savonese, per i gatti delle colonie feline libere e chi di loro si occupa diventa di “convivenza difficile se non di autentica persecuzione”: su 80 articoli del regolamento ce ne sono solo 6 che prevedono espressamente sanzioni, di cui la metà nei 5 articoli del titolo VI su cani e gatti, che contengono sanzioni da 50 a 500 euro.
Tra i punti citati dall’Enpa: l’emendamento Bracco che cancella la possibilità di tenere a catena i cani entro le proprietà private e che inserisce l’obbligo di segnalarne all’esterno la presenza.
E’ stata respinta la proposta dei consiglieri Bracco e Larosa, richiesta da Enpa, che riformulava così il comma: “L’alimentazione di felini, anche non costituiti in colonie è, ai sensi dell’articolo 8 della legge regionale 23/2000, sempre ammessa ma si deve evitare che crei nocumento all’igiene pubblica ovvero alla pulizia del suolo o al decoro urbano ed i residui di cibo ed acqua della somministrazione giornaliera precedente vengano raccolti”.
“La norma approvata è invece in contrasto con la sovraordinata legge regionale 23/2000 (articolo 8, allegato) che permette sempre di alimentare e curare i gatti, che sono tutti costituiti in colonie feline (il termine “non costituiti in colonie” non significa nulla!). E’ stato fiato sprecato spiegare alla commissione che il cibo deve rimanere per tutto il giorno, per far sì che anche gli ultimi soggetti della colonia, più timidi e deboli – in etologia si chiama “ordine di beccata” – riescano a mangiare dopo che i dominanti si sono saziati”.
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