Scommettiamo sul riscatto dei Quartieri Spagnoli
Pubblicato: Aggiornato:
"Per i giovani non c'è speranza". La ferale sentenza è sulla bocca di tutti, viaggia veloce, sfila radente. "Per i giovani nun c'è speranza" (nap.) ammicca il postino sorseggiando il caffé con un cucchiaino di amaro fatalismo e un occhio al motorino fuori dal bar. "Per i giovani non c'è speranza" sussurra o' professore, piantando gli occhi sull'eterno non-più-giovane assistente, nella penombra del vetusto studio, trasudando silente moniti del tipo "è il tuo destino, fattene una ragione". È vero, c'è poco spazio per veleggiare. Ma la notizia è però che esistono vari gradi con cui viene percepita la non-speranza. E così nella scatola angusta in cui si muovono gli under 40, lasciata in eredità dai padri, si trova una non-speranza lapidaria e una non-speranza semovibile. La non-speranza insomma oscilla, seppur impercettibilmente, in modo ascendente e discendente. Sempre non-speranza resta, ma attenuata. Se la freccia andrà su o giù, dipende da tanti fattori: fortuna, iatture, capacità, contesto... Già, contesto. Perché il grado di non-speranza dei giovani varia dal contesto che nella vita è toccato in sorte. La non-speranza di Nino, nato al Vomero, papà medico mamma avvocato, non sarà mai la stessa non-speranza di Gennarino, cui la "grande ruota" assegnò i natali nel cuore dei Quartieri spagnoli, papà ai domiciliari e "mamma lavora... dà i soldi a strozzo" (trad. nap.).
"Gennariiiiiiiiiiiiii' va a fa quella cosa che sai tu" (trad nap). Gennarino lo sa cosa vuole la mamma gridando a sinfonia partenopea, sporta dalla finestra con la sigaretta in bocca. Deve andare dal fioraio a prendere quel pacchetto, Gennarino. Poco importa se dovrà saltare scuola. Tanto pure suo zio dice che la scuola non serve a niente. Quel giorno però... "Arrivano i signorini, lo hanno detto ieri in classe!". Gennarino non può mancare. Vuol vedere come sono fatti i fortunati, i figli delle famiglie ricche, i figli del Vomero. La nuova direttrice li porta qui, nel cuore dei quartieri, dalle scuole 'scicchetose'. Dice che rimarranno. Uno spettacolo da non perdere a costo di qualche padellata. "Gennariiiiiiiiiiiiiiiiiiii sbrigati... so' arrivati i signorini! (trad nap)". Quel giorno fu subbuglio, ai Quartieri spagnoli. Un misto tra curiosità, emozione e diffidenza. Una scommessa. La scuola aprirà all'esterno, oltre i confini di quell'altra città. Una città percepita come "estranea", una città che... "Oggi vado a Napoli" è il ritornello che aleggia nell'aria di quei vicoli fascinosi e carichi di storia. Una scommessa chiamata rigenerazione urbana. Lo hanno fatto in altre città in Europa. E ha funzionato. Un centro di propulsione di cultura, formazione e speranza. La scommessa è partita 50 giorni fa. E oggi apre anche questa rubrica, che vi racconterà le tante storie che colorano il nostro mondo. Storie dure, storie belle. Storie simbolo di un'altra Italia possibile.
(Post scritto da Silvia Zingaropoli)
Nessun commento:
Posta un commento