Negli Usa vincono i repubblicani ma si legalizza la marijuana, e da noi?
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Le elezioni di mid-term negli Stati uniti hanno visto i candidati repubblicani far man bassa di tutti i seggi in bilico e confermare la propria presenza alla Camera e al Senato nonché in diverse elezioni per governatore.
I sondaggi davano ampiamente in vantaggio i repubblicani un po' dappertutto. Secondo la stragrande maggioranza dei commentatori, il vero sconfitto è Barak Obama e non il Partito democratico. Mentre mi par difficile, come invece si legge un po' dappertutto, individuare in questa o quella questione il fallimento del presidente Obama, è innegabile che la vera sconfitta di un giovane presidente, per giunta di colore, è stata quella di non riuscire a coinvolgere e mobilitare i giovani e le cosiddette minoranze. Nei prossimi giorni potremo avere a disposizione i dati relativi alla partecipazione al voto ma già in queste ore è evidente il calo di partecipazione popolare. Quando ciò accade di solito ne fa le spese il partito del presidente o comunque quello che si è assunto la responsabilità di governare o riformare negli anni precedenti.
Ma mentre i Repubblicani tornano ad avere la maggioranza in entrambe le camere dopo sette anni, nello stato dell'Oregon, nel District of Columbia e in Alaska, la maggioranza dei cittadini che hanno votato si è espressa a favore della legalizzazionetout cour della marijuana. Nello stato della Florida i "si" alla cannabis terapeutica si son fermati al 58%, mancando di un soffio il quorum dei 60%.
Paragonare contesti politici, e quindi socio-culturali completamente diversi, come quello statunitense e quello italiano non è sicuramente il miglior modo di suscitare una riflessione; ciò non toglie che, anche al netto della prevalenza repubblicana dell'orientamento elettorale, che di per sé non implica conservatorismi prossimi venturi, la patria della "guerra alla droga" è l'unico paese al mondo dove si è legalizzata la coltivazione, la proprietà e il consumo della marijuana.
Possibile che in Italia, dove sulla carta le "sinistre" hanno un'ampia maggioranza, tutto ciò non sia possibile?
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