mercoledì 27 maggio 2015

dieci risposte di Pastorino ad Antonio Bruno

ECCO LE MIE RISPOSTE ALLE DOMANDE DEL CANDIDATO ANTONIO BRUNO.

Giorni fa il candidato Antonio Bruno aveva posto delle domande alle quali rispondo con piacere da qui.

1) Siete disponibili dare parere negativo al progetto Nuovo Galliera e spostare i fondi sull’ospedale del ponente e della val Polcevera, in ogni caso nessuna nuova chiusura di ospedali senza prima avere valide alternative in tema di prevenzione e cura sul territorio?

Per il Galliera d'accordo sulla necessità di esaminare le carte del progetto rivisitato, dal punto di visto giuridico finanziario processuale e della distribuzione della copertura ospedaliera territoriale.

Più in generale, per quanto concerne ospedali e copertura territoriale dei fabbisogni socio sanitari dei cittadini, la risposta deve rispondere ai criteri di:

- distribuzione capillare ed efficace dei servizi ambulatoriali diagnostici e specialistici;
- efficace copertura 118 e pronto soccorso che tenga presente la particolare orografica regionale, specie per aree interne;
- monitoraggio patologie anche in remoto con tecnologie di telemedicina (finanziamenti UE possibili);
- accordi con medici di base, cure e assistenza domiciliare diffusa .

Così facendo sistematicamente gli ospedali devono fornire cure specialistiche di eccellenza.

2) A ritirare la firma dall’accordo di programma per la Gronda autostradale del Ponente e pretendere che il governo impieghi i fondi per il Terzo Valico nell’ammodernamento delle linee liguri, abbandonando queste Grandi Opere (come ad esempio la Predosa – Carcare)?

Va considerato che finora le scelte non sono state né partecipate né quelle tecnicamente migliori, sulla Gronda permane un giudizio negativo.

3) Come diminuire la precarietà e quindi aiutare la prospettiva di individui e famiglie? A ripristinare i fondi per l’aiuto agli inquilini che non riescono a pagare l’affitto e fermare la vendita di case Edilizia Residenziale Pubblica che devono essere date a chi è senza casa?

Noi riteniamo che il reddito minimo possa essere uno strumento fondamentale. Può essere finanziato, previa forte volontà politica e negoziato con la commissione UE, anche con l'asse Lotta alla povertà del Por Fse. Potrebbero essere utilizzate anche le risorse, con le stesse condizioni, di Garanzia giovani (in corso ricerca buone pratiche in Svezia Francia e Spagna) e di inclusione sociale, volti all'accesso al mercato del lavoro.
Riguardo alle case, tecnicamente sono state sperimentate diverse buone pratiche per disporre di un maggior numero di abitazioni per soddisfare i fabbisogni e studiate nuove modalità di social housing. Occorre mettere mano alle modalità di assegnazione e a un diverso funzionamento della gestione.

4) E ancora a sviluppare un piano energetico che superi la produzione di energia fossile (in particolare carbone) e punti sulle energie rinnovabili, riconvergendo le centrali che causano tante malattie nei territori?

Un piano c'è già: bisogna applicarlo con decisione utilizzando meglio i molti fondi UE, informando e coinvolgendo il polo tecnologico, Ireliguria, enti locali e cittadini, e sistematizzando il ricorso alle ESCO.

5) A finanziare un piano di manutenzione del territorio da attuarsi subito, prima di interventi infrastrutturali costosi?

Innegabile che sia la priorità delle priorità. Occorre mettere insieme studi e analisi fatte, prendere decisioni rapide ma ponderate e, con la globalità disponibile delle risorse tecniche e finanziarie (Italia sicura, Programma sviluppo rurale, programma Fesr e Fsc (fondo sviluppo e coesione ex fas) negoziando fortemente con il governo per poter disporre diirettamente delle risorse, si devono creare forti partenariati pubblico privati e procedere senza esitazioni.

6) A mettere in campo una politica di consumo zero del territorio con incentivi esclusivi a chi fa produzione agricola, basta porticcioli in aree non antropizzate e nuovi insediamenti residenziali?

Bisogna ristrutturare l'esistente senza costruire: capannoni abbandonati e strutture abbandonate da bonificare, terreni abbruttiti... c'è molto da lavorare su situazioni da recuperare.
Il programma di sviluppo rurale ha rigidità e complessità che Regione subisce non senza combattere dalla commissione ue. Contiene però tutte le misure necessarie per sostenere ed orientare il comparto. Agricoltura e foreste - da manutenere considerando la filiera prr le biomasse - vista come produttività, ma anche socialità ambiente e tutela del territorio contro il dissesto ed il degrado. Complementarietà con fondi regionali per le terre incolte.

7) A favorire il commercio di prossimità con produzioni il più possibili locali e biologiche e disincentivi alla grande distribuzione (vedi possibilità di parcheggio gratuito)?
Occorre una campagna di efficientamento energetico a tappeto, per sostenere i negozi storici e il piccolo commercio, specie nelle aree interne.

8) A fermare le privatizzazioni del trasporto pubblico della gestione dei rifiuti e iniziare un processo di ripubblicizzazione del servizio idrico, adesso condizionato da fondi bancari e speculativi?

Due le priorità su questo tema: migliorare il servizio per rispondere meglio ai fabbisogni di mobilità specie nelle aree interne e rendere il trasporto pubblico locale meno inquinante, più sostenibile e più integrato con le ferrovie.

9) A modificare la recente legge sui rifiuti eliminando l’anacronistica proroga al 2020 del raggiungimento dei limiti di legge, prevedendo la chiusura del ciclo con digestione anaerobica e a favorire la presenza sul territorio ligure di aziende che trasformano i rifiuti differenziati?

È necessario sostenere ovunque la raccolta differenziata, anche applicando nuove tecnologie.‪#‎conpastorino‬ ‪#‎lasceltagiusta‬
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