sabato 30 maggio 2015

Savona:trovata una soluzione civile al campo rom ma non piace al "trombettiere" che fa un unico pastone di due vicende completamente diverse

avona, dorme sul pianerottolo con il cane malato. Melgrati: “Berruti preferisce aiutare i rom che un italiano sfortunato”

Giulio Pesce e il suo cane Pongo sono stati mandati via dall'appartamento di Arte in cui si trovavano perché ospiti di un utente che era morto
Savona. “Le amministrazioni comunali di sinistra pagano le utenze ai campi rom e la spazzatura è spesso fuori controllo, ma dei problemi dei cittadini italiani se ne lavano le mani”. A dirlo è il capogruppo di Forza Italia in Regione Marco Melgrati, che spiega: “In via Bresciana a Savona c’è un uomo, Giulio Pesce, che con il suo cane Pongo è stato mandato via dall’appartamento in cui si trovava (una casa di Arte ex Iacp) perché ospite di un utente che era morto. Da giorni vive con il cane sul pianerottolo. Ha chiesto aiuto a tutti ma nessuno si è  mosso. Qualcuno ha chiamato l’assessore ‘competente’ Isabella Sorgini, responsabile dell’ufficio assistenti sociali. E’ stato detto dall’assessore che Giulio Pace addirittura sarebbe dovuto andare via anche dal pianerottolo. Questo signore è malato di cancro e il suo cane operato allo stomaco con ancora i punti. Mi risulta che le associazioni animaliste stanno aiutando il cane con il cibo”.
Per Melgrati la situazione è inaccettabile: “E’ stato anche commesso un reato penale in quanto l’articolo 189 della legge del 2004 sul benessere animale classifica il cane come essere senziente, quindi non si poteva metterlo fuori l’appartamento. Ma è incredibile che un sindaco, quello di Savona, abbia così a cuore le sorti dei rom del campo di Savona da dichiarare (durante la celebrazione del 70^ anniversario della Resistenza a Savona) che è orgoglioso di ospitare un campo rom a Savona, e che poi non si preoccupi delle sorti di un italiano sfortunato finito sfrattato perché ospitato da un amico che è mancato, malato di cancro, che possiede un cane anch’esso malato e operato e che per di più non trovi una soluzione a questo problema che è stato evidenziato con articoli di stampa. Anzi, l’assessore Sorgini dichiara che se ne deve andare anche dal pianerottolo dove vive. Per andare dove? Abbia il sindaco di Savona uno scatto di umanità e trovi una soluzione abitativa per questo uomo e per il suo fedele compagno Pongo”.
Il sindaco di Savona dovrebbe poi spiegare alla gente perché qualcuno della sua parte politica (Pd) vorrebbe assegnare le case popolari ai rom per risolvere la loro emergenza abitativa sottraendole a famiglie italiane. Già il fatto che vengano assegnate a immigrati, sempre primi nelle graduatorie per problemi di reddito e di numero di figli, è grave. E non c’è nessuna punta di razzismo. In un momento in cui la crisi si fa sentire di più, e moltissime famiglie di italiani sono sulla soglia di povertà, vedere prevalere ‘stranieri’ a ‘italiani’ in queste classifiche di Arte è una ingiustizia sociale; bisogna regolamentare queste classifiche per dare priorità agli italiani, poi se ne avanza, siamo tutti solidali. Oppure perché si pensa di ospitare i ‘disperati’ che arrivano con i barconi in Sicilia nelle strutture alberghiere dismesse in Liguria, operando una sorta di ‘esproprio proletario’ ai proprietari di queste strutture, e la stessa attenzione non sia stata messa per questi casi di disagio sociale di italiani che sono sfrattati o non hanno più una soluzione abitativa. Prima gli otaliani, e poi, se ne avanza, anche per gli altri”.
Ma ora il problema è aiutare Giulio Pesce: “E’ necessario, urgente e improcrastinabile trovare una soluzione abitativa per questo signore e per il suo cane. Non si può tollerare il disinteresse e l’apatia verso una così drammatica soluzione. Ci aspettiamo un segnale dal sindaco e dalla giunta di Savona nei confronti di questo sfortunato italiano e del suo cane Pongo”.

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