mercoledì 10 giugno 2015

fermare la buona scuola


Boicottare la riforma Renzi-Giannini

by JLC
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Fiaccolata contro la Buona scuola a Taranto (5 giugno): foto di R.D. tratta dalla pag. fb "Noi: La Scuola Pubblica"

di Matteo Saudino*
Cari colleghi docenti che in questi giorni avete deciso di non aderire allo sciopero degli scrutini, non condivido la vostra scelta, ma la rispetto con sincerità. Vi chiedo però di avere l'onestà intellettuale di dire che alla base della vostra scelta vi è un legittimo consenso o disinteresse verso il disegno di legge "La Buona scuola" oppure un altrettanto legittimo desiderio di non perdere un'ora di salario. Ma non dite, vi prego, che lo fate per non danneggiare gli studenti!
Forse lo fate partendo da una logica di insegnante-missionario che si sacrifica per i propri ragazzi, ma in realtà finite per sostenere e avvallare la prospettiva renziana della scuola azienda che deve vendere un prodotto - tra l'altro sempre più scadente a causa dei continui tagli dei finanziamenti alla scuola statale-  a degli allievi-clienti che devono essere soddisfatti o rimborsati.
Se veramente non vogliamo danneggiare i nostri studenti, la strada da percorrere oggi è più che mai quella del boicottaggio della contro-riforma Renzi-Giannini, che privatizza l'istruzione, riduce la libertà di insegnamento e di apprendimento e trasforma la scuola in un'impresa-feudo, governata da presidi-podestà pronti a premiare il servilismo, mascherato da metocrazia.
Chi ha davvero a cuore la scuola democratica e il diritto allo studio degli studenti, deve scegliere di fare lo sciopero degli scrutini, spiegando agli allievi e alle famiglie il perché di tale protesta. Chi sta nel mezzo non è mai neutro, bensì sta sempre dalla parte di chi ha il potere.

* docente di storia e filosofia a Torino

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