Necessaria una revisione del sistema di controllo e una maggiore attenzione ai temi fuori dal compromesso
"La montagna ha partorito un topolino. C'era l'opportunità di rivedere le criticità del bio per rendere il regolamento più forte ed efficace ma così non è stato. La necessità di trovare un compromesso tra i paesi ha avuto la meglio indebolendo il Regolamento, anziché rafforzarlo".
E' la posizione dell'AIAB sulla votazione di ieri in Consiglio europeo sul Regolamento bio che ha aggiunto delle modifiche tecniche alla versione già proposta dalla Commissione. La proposta dovrà comunque essere discussa in Parlamento.
E' la posizione dell'AIAB sulla votazione di ieri in Consiglio europeo sul Regolamento bio che ha aggiunto delle modifiche tecniche alla versione già proposta dalla Commissione. La proposta dovrà comunque essere discussa in Parlamento.
Secondo l'Associazione per l'Agricoltura Biologica il compromesso ha anche degli esiti positivi: il sistema di controllo che rimane di competenza delle Politiche Agricole e non passa alla Sanità, come invece era stato inizialmente proposto. Inoltre viene riaffermato un approccio basato sulla certificazione di processo e non di prodotto.
Il maggiore rischio invece è legato alla scelta di togliere le soglie su eventuali residui del prodotto bio che la legislazione italiana ha. "In un Regolamento che è legge per tutti i paesi membri – afferma Vincenzo Vizioli, presidente di AIAB, avere regole diverse come, nel caso specifico, la presenza o meno di soglia, suona come uno svilimento del Regolamento stesso. Per chi sceglie i prodotti bio, il cibo oltre che buono deve essere anche rispettoso dell'ambiente e della salute dei consumatori. A questo punto diventa necessaria una revisione del sistema di controllo basata sulla valutazione del rischio. Le contaminazioni accidentali che comportano il declassamento del prodotto coltivato in bio dovrebbero prevedere il risarcimento dell'agricoltore danneggiato".
Il maggiore rischio invece è legato alla scelta di togliere le soglie su eventuali residui del prodotto bio che la legislazione italiana ha. "In un Regolamento che è legge per tutti i paesi membri – afferma Vincenzo Vizioli, presidente di AIAB, avere regole diverse come, nel caso specifico, la presenza o meno di soglia, suona come uno svilimento del Regolamento stesso. Per chi sceglie i prodotti bio, il cibo oltre che buono deve essere anche rispettoso dell'ambiente e della salute dei consumatori. A questo punto diventa necessaria una revisione del sistema di controllo basata sulla valutazione del rischio. Le contaminazioni accidentali che comportano il declassamento del prodotto coltivato in bio dovrebbero prevedere il risarcimento dell'agricoltore danneggiato".
Ufficio stampa AIAB - MIchela Mazzali
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