SOCIETÀ
Roma città aperta: note dal congresso mondiale dei migranti
di Mauro Armanino | 23 novembre 2014
COMMENTIMauro Armanino
Missionario, dottore in antropologia culturale ed etnologia
Ci sta col titolo del film di Roberto Rossellini. Girato a Romasotto l’occupazione nazista che si spegneva nella disfatta. Una città aperta a 300 rappresentanti del mondo. Invitati migranti che hanno viaggiato da tutti i continenti . Sono capitati assieme per scoprire come crearne un altro. Quello che non è disegnato nelle cartine geografiche della globalizzazione. Lei è stata inventata per fingere di unire i mondi. Invece non sono solo che i mercati a circolare. Sarà processata dai poveri per alto tradimento. E in ultimo liquidata come si fa con le merci inservibili. Chi di mercato ferisce di mercato perisce.
Invece l’altro continente esiste e resiste. Sono storie che si incrociano per imparare a disegnarlo assieme. Solo da lontano si apparenta con Babilonia. La confusione delle lingue non diventa la lingua della confusione. A guardare da vicino assomiglia ad una casa comune. Una casa di popoli che celebrano nella convivialità. Un continente alla forma di città aperta.
All’inizio c’è una diaspora. Ci si dis-perde senza sapere dove. Così sono le migrazioni da quando il mondo ha cominciato a funzionare. Le migrazioni camminano tra la diaspora e la collaborazione. Era questo il tema che ha guidato il congresso. Sostituendo con la parola sviluppo che è passata di moda e anzi se la passa male. Sviluppo di chi, di cosa e da che parte. C’era una volta il terzo mondo che appariva nella nuova frontiera di Kennedy. Sono nati i ‘corpi di pace’ che preparavano la guerra successiva. Spie del potere alcuni e spie del sistema altri. All’ombra del Vaticano che con Francesco ritrova vigore sapienziale.Tra diaspore e sviluppi ci sono quelli che si spostano. Sono in viaggio e i migranti di questo raccontano. Quando passano frontiere neanche fossero feritoie. Nel senso di ferite non rimarginabili a corto termine. Ti spogliano della tua dignità di donna e palpeggiano i luoghi intimi come bersaglio per intercettare i soldi. C’è chi piange sulla città tradita.
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