lunedì 24 novembre 2014

Tirreno Power:basta carbone

Tirreno Power, Rete savonese Fermiamo il carbone: “Il sindaci di Vado e Quiliano seguano l’esempio di Civitavecchia”

Tirreno Power operazione trasparenza
I sindaci di Vado e Quiliano seguano l’esempio del sindaco di Civitavecchia. L’invito arriva dalle associazioni e comitati che sostengono la Rete Savonese Fermiamo il Carbone. A Civitavecchia, infatti, il sindaco Giovanni Moscherini aveva respinto la concessione dell’AIA in sede di Conferenza dei servizi per la centrale termoelettrica Torrevaldaliga di Tirreno Power, con una delibera contenente precise prescrizioni. Il documento risale al 2010, con la chiusura immediata e la dismissione della locale centrale di Civitavecchia.
In vista dell’attesa e decisiva Conferenza dei Servizi in programma a Roma cresce il pressing sui due comuni che saranno chiamati a votare sul rilascio della nuova AIA per la centrale vadese. “Le amministrazioni hanno gli strumenti necessari (ordinanze, prescrizioni sui valori emissivi, voto in conferenza dei Servizi) per chiudere una centrale altamente inquinante e pericolosa per la collettività” afferma la Rete contro il carbone.
“Dopo 40 anni di inquinamento, malattie e soprattutto di gravi negligenze e omissioni di diversi enti pubblici in merito al funzionamento, alle autorizzazioni e ai controlli dell’esercizio della centrale di Vado Ligure, la fine delle sofferenze della cittadinanza savonese è finalmente a portata di mano dei componenti della commissione AIA che si riunisce domani a Roma, in particolare dei Sindaci dei Comuni di Vado e Quiliano, in quanto primi responsabili (anche penalmente) della tutela della salute pubblica”.
“Il sindaco di Civitavecchia ha prescritto la chiusura della centrale a carbone per “contemporanea e consolidata presenza di rilevanti fattori di pressione ambientale”, perché “non è possibile escludere che tali emissioni abbiano comportato un impatto sulla salute umana”, per “lo stato di sofferenza sanitaria della popolazione, registrato da diverse indagini epidemiologiche”, perché “le decisioni strategiche rispetto ai piani di riconversione energetica devono tener conto dello stato di salute della popolazione residente”, perché l’assegnazione, per i primi due anni di vigenza dell’AIA, di limiti di inquinamento sensibilmente superiori “avrebbe l’effetto di esporre, per un lasso di tempo considerevole, la popolazione a livelli di emissioni”, che inducono “nel sottoscritto Sindaco ulteriori legittimi timori in relazione alla salvaguardia della salute pubblica”, Sindaco che ritiene quindi di “dover adottare un idoneo provvedimento al fine di prevenire ed impedire il danno e il pericolo che le suddette emissioni potrebbero arrecare alla salute pubblica” conclude la Rete Savonese.

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