Stefano Cucchi, la procura di Roma valuta il ricorso in Cassazione contro l'assoluzione di agenti e medici (FOTO)
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Aggiornamento delle ore 20.33. Il presidente del Senato, Pietro Grasso, mercoledì mattina riceverà a Palazzo Madama i familiari di Stefano Cucchi. Ad accompagnare la sorella Ilaria e i genitori del ragazzo sarà il presidente della Commissione per la tutela dei diritti umani Luigi Manconi (Pd). E' quanto si apprende in ambienti del Senato.
Fare ricorso in Cassazione contro la sentenza che ha assolto medici e agenti dalla responsabilità di avere ucciso Stefano Cucchi. È questo l'orientamento della Procura Generale di Roma che, nelle parole di Luigi Ciampoli, "valuterà la sussistenza di motivi" per ricorrere in Cassazione "dopo aver letto le motivazioni" della sentenza di assoluzione.
Nei giorni scorsi, rispondendo all'ondata di rabbia e indignazione, il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone si era impegnato a ricevere la famiglia del ragazzo morto detenuto all'ospedale Sandro Pertini e aveva anche promesso di riaprire le indagini nel caso sorgessero nuovi elementi. Pignatone aveva anche stigmatizzato il fatto che un uomo fosse morto di cause non naturali mentre si trovava nella mani dello Stato.
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Oggi Ciampoli ha annunciato che 2la Procura Generale di Roma esaminerà, con la lettura delle sentenza, la motivazione che darà la Corte d'assise di appello alla decisione di non accogliere le richieste di condanna degli imputati, fatte con ampia e argomentata requisitoria dal Pg di udienza, valutandone la congruità, la coerenza e la legittimità".
"Valuterà, di conseguenza la sussistenza di motivi di ricorso in Cassazione, dove - ha sottolineato - già pende altro ricorso, sempre presentato dalla Procura Generale di Roma, contro un'altra sentenza relativa alla presunta responsabilità del personale medico del carcere di Regina Coeli che diede assistenza a Cucchi prima del trasferimento all'ospedale Pertini", dove il giovane morì.
Ilaria Cucchi però continua a criticare l'operato della magistratura nonostante le rassicurazioni di Pignatone. "Con questa seconda sentenza non abbiamo perso noi, quello che dicevamo da cinque anni è stato riconosciuto, questo è il fallimento della Procura di Roma, è il fallimento della giustizia", ha commentato oggi a Radionorba.
"Io e la mia famiglia - ha detto Ilaria Cucchi - per 5 anni abbiamo combattuto, perchè così devo dire, un processo assurdo nel quale se non si fosse trattato della morte di mio fratello sarebbe sembrata una barzelletta. Abbiamo sentito dire di tutto e soprattutto abbiamo cercato con ogni forza sentir negare quelle fratture e le conseguenze di quelle fratture. Oggi abbiamo due sentenze che ci dicono che Stefano è stato pestato e ci dicono che non si è in grado di stabilire chi ne siano gli stato autori di quel pestaggio".
Sulla vicenda è intervenuto con parole molto significative il presidente del Senato, Piero Grasso, che ha chiesto di rompere il muro di omertà: "Vorrei fare un appello. Ci sono dei rappresentanti delle Istituzioni che sono certamente coinvolti in questo caso. Quindi, chi sa parli. Che si abbia il coraggio di assumersi le proprie responsabilità, perché lo Stato non può sopportare una violenza impunita di questo tipo".
Caselli a Ilaria Cucchi: "Abbia fiducia nella giustizia italiana". "Ho il massimo rispetto per la vicenda umana di suo fratello, massimo rispetto per la lotta che lei sta conducendo per fare chiarezza. Abbia fiducia". Lo dice l'ex procuratore Giancarlo Caselli rivolgendosi a Ilaria Cucchi, che gli chiede di dargli "un buon motivo per continuare a credere nella giustizia", in un dialogo che andrà in onda stasera alle 21.40 alla trasmissione tv 'diMartedi, il programma di Giovanni Floris su La7.
"Non voglio e non posso entrare nel merito della vicenda perché non mi compete", afferma Caselli. "Però posso dire - prosegue - che ci sono ancora molte cose che possono succedere. Il procuratore Pignatone ha assunto personalmente l'impegno di rileggere tutte le carte del processo. Potrà esserci un ricorso in Cassazione e in questo caso la Cassazione potrà procedere riaprendo il discorso, poco o tanto. Gli spazi per vedere se qualcos'altro si chiarisce ci sono ancora. Abbia fiducia in questo".
"Io di fiducia ne ho avuta tanta - replica Ilaria Cucchi - anche quando mano a mano che si andava avanti mi rendevo conto di quale percorso si stava intraprendendo e che ha portato ai risultati che abbiamo visto: all'assoluzione di tutti per insufficienza di prove. Io non ce l'ho con i giudici, che rispetto. Io ho pieno rispetto per tutti. Io chiedo e mi auguro che da adesso in poi qualcuno inizi ad avere rispetto per mio fratello, che non ha avuto rispetto in vita e nemmeno dopo la morte". "Mi rendo conto che tutte le parole sono vuote e prive di significato di fronte al dolore suo e della sua famiglia, però abbia fiducia ancora, la prego", conclude Caselli.
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