venerdì 27 novembre 2015

Savona:progetto accoglienza rifugiati


Presentazione del progetto di accoglienza rifugiati
Caritas diocesana con Fondazione ComunitàServizi, Migrantes diocesana, Ufficio pastorale familiare e Centro missionario invitano alla presentazione del progetto "Un rifugiato a casa mia" in programma lunedì 30 novembre alle 21 nel centro Città dei Papi in via dei Mille 4 a Savona. Caritas Italiana, dopo la sperimentazione del 2013 che ha coinvolto anche la nostra Diocesi, ripropone il progetto "Rifugiato a casa mia", un nuovo modello di accoglienza che mette al centro le famiglie delle nostre comunità parrocchiali. La nuova edizione del progetto nasce stimolata dai diversi appelli di papa Francesco che invita i cristiani a farsi prossimi degli ultimi, i più vulnerabili, coloro che hanno alle spalle storie di migrazione forzata. Il progetto consiste nella sperimentazione di nuove forme di accoglienza e integrazione di richiedenti la protezione internazionale e di rifugiati all’interno di nuclei famigliari o in strutture parrocchiali o diocesane in cui sia garantito un accompagnamento della persona accolta da parte di alcune famiglie disponibili a questo servizio.
La nostra Caritas Diocesana ha deciso di aderire con entusiasmo alla nuova fase progettuale, incoraggiata dalla buona esperienza della prima accoglienza in famiglia del 2013, dall’entusiasmo delle comunità parrocchiali di San Michele in Celle Ligure e San Lorenzo in Quiliano già attive nell’accoglienza di richiedenti asilo e in seguito alla disponibilità manifestata da diverse famiglie della diocesi. La Caritas diocesana naturalmente avrà il compito di garantire un’ adeguata formazione alle famiglie coinvolte nel progetto, mantenendo la supervisione delle accoglienze al fine di garantire quanto necessario ad una migliore integrazione tra i beneficiari, le famiglie e le comunità.I beneficiari delle accoglienze “Rifugiato a Casa Mia” saranno individuati dalla Caritas tra le persone accolte nei progetti già attivi sul territorio (Sprar e Centri di accoglienza straordinaria). Caritas diocesana selezionerà inoltre tra singoli, famiglie, parrocchie e istituti religiosi disponibili, quelli in grado di garantire le migliori condizioni per un’accoglienza protetta e finalizzata a percorsi di autonomia dei beneficiari.

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