mercoledì 26 novembre 2014

EXPO 2015 il parere di Vandana Shiva in difesa del modello italiano

Vandana Shiva Headshot

A Expo vinca il modello italiano, tra i più minacciati nel pianeta

Pubblicato: Aggiornato: 
ORGANIC
Il mio esordio su Huffington Post sul tema di Expo ha suscitato molte risposte, tra cui quella del Ministro italiano dell'Agricoltura Martina. Trovo giusto fare un po' di chiarezza.
Intanto la mia lettera aperta sulla necessità di fare chiarezza in merito a Expo e la proposta di aprire un tavolo di confronto a cui chiamare a discutere la società civile assieme a quella politica ha avuto almeno un buon risultato: si è cominciato a discutere. L'intervento del Ministro Martina mette sul tavolo informazioni importanti da cui si può partire proprio per non fare di Expo solo una fiera-mercato e - peggio ancora - una fiera mercato delle multinazionali.
È essenziale ripetere che l'Italia è il posto giusto per l'esposizione mondiale sul cibo e il modello italiano ha tutto il mio appoggio. Ed è la minaccia al modello italiano a preoccuparmi e per questo chiedo a Expo d'impegnarsi ufficialmente con decisione a promuovere un modello di alimentazione fondato sulla biodiversità, la qualità, la sostenibilità del territorio e delle comunità locali. Proprio come il modello italiano.

Per questo è importante quando il ministro Martina dice che Expo può diventare "l'occasione per costruire una grande mobilitazione positiva, utile a riconoscere le tante risorse grazie alle quali possiamo rilanciare nel tempo della grande metamorfosi globale". Condivido queste affermazioni e credo che sia tempo di mettere in campo queste risorse. Che non sono solo nei consigli di amministrazione di aziende o nei board scientifici di enti o istituzioni. I movimenti contadini, i poveri delle periferie del mondo, ma anche i consumatori e gli agricoltori europei e italiani dovranno parlare a Expo e le loro parole devono essere ascoltate per lanciare una mobilitazione positiva.
C'è la possibilità che a suggerire l'agenda siano quelli che coltivano il cibo e lo mangiano, oppure tutto è in mano a chi ha più soldi e ha investito di più? Personalmente credo che sia possibile ed è per questo che ho accettato di essere ambasciatore di Expo. Per farcela, però, occorre aprire alla ventata di aria che viene dai giovani, dai movimenti e dalle tante persone che in tutto il mondo si stanno impegnando per la democrazia del cibo e della Terra.
Dai prossimi giorni con questo blog cercherò di parlare di agricoltura, di biodiversità, di contadini e delle minacce alla sovranità alimentare e alla democrazia della Terra. E il mio impegno sarà di portare tutto questo nel dibattito di Expo.

Nessun commento:

Posta un commento