venerdì 28 novembre 2014

l'avvio della green diplomacy?

Maurizio Martina Headshot

Green diplomacy: il futuro del cibo unisce i paesi del Mediterraneo

Pubblicato: Aggiornato: 
AGRICOLTURA
Oggi a Palermo si riunisce, dopo 11 anni, la Conferenza Euromediterranea sull'Agricoltura. Abbiamo deciso, come presidenza Italiana del Semestre europeo, di chiamare a raccolta 30 Paesi per rimettere al centro le politiche relative allo sviluppo sostenibile, alla crescita e alla cooperazione nel Mediterraneo.
Le riflessioni sull'importanza strategica di questo settore, a partire dalla sua capacità di nutrire un pianeta in costante crescita demografica, hanno spinto la Presidenza italiana, con la piena collaborazione della Regione Sicilia e del CIHEAM - Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici Mediterranei, ad organizzare a Palermo una significativa occasione di dialogo durante il Semestre europeo.
La scelta di Palermo non è casuale: è il capoluogo di un territorio che ha avuto per secoli un ruolo centrale nel Mediterraneo, dal punto di vista geografico ma soprattutto storico e culturale. Ci confronteremo con gli altri Stati sulla centralità di politiche per uno sviluppo sostenibile, innovativo ed eco-compatibile del territorio e delle risorse marittime. Ribadiremo l'importanza di una strategia globale per occuparci, da subito, del tema mondiale della sicurezza alimentare.
Il dibattito sulla sicurezza alimentare, sui giovani e l'innovazione in agricoltura è alla ribalta nei principali fori internazionali quali il G20, la FAO, il G8. Se da un lato la FAO ci ricorda che è necessario raddoppiare la produzione alimentare mondiale al fine di nutrire i 9 miliardi di persone che popoleranno il pianeta nel 2050, dall'altro occorre comprendere che solo un maggior interesse per l'agricoltura e per la pesca da parte di tutti, ed in particolare da parte delle giovani generazioni, può creare le premesse per soddisfare in futuro questa crescente domanda mondiale di alimenti.
L'Europa e il Mediterraneo non sono esenti da questi timori generalizzati che pesano sulla realtà agricola. Nel Mediterraneo il sistema agroalimentare ha ancora un importante ruolo all'interno del contesto economico-occupazionale dei paesi ma registra un sempre maggiore disinteresse da parte dei giovani. Ed allora come possiamo produrre di più e meglio con sempre meno giovani che si dedicano a questo settore produttivo?
Nei paesi della riva sud ed est del Mediterraneo (PSEM) la popolazione continua ad aumentare in termini assoluti (+160 milioni di individui dal 1965 al 2005). Anche se la quota di agricoltori diminuisce in termini relativi, tuttavia resta rilevante in alcuni PSEM. A ciò si aggiunge che nella riva sud del Mediterraneo la popolazione giovane è di gran lunga superiore a quella degli anziani (un terzo della popolazione ha meno di 15 anni). Occorre pertanto individuare delle politiche e degli strumenti per sostenere lo sviluppo, in particolare quello agricolo, per favorire la crescita di opportunità di lavoro per i giovani, specialmente nelle aree rurali.
I giovani sono la nostra scommessa ed il nostro futuro. Occorre stimolare in loro l'interesse e l'entusiasmo per investire in agricoltura, nella pesca, nello sviluppo rurale per poter vincere le sfide del ventunesimo secolo, in particolare quella di produrre sempre più alimenti con sempre meno risorse.
Il ricambio generazionale rappresenta una delle principali questioni da fronteggiare nel settore agricolo, sia in Europa che nei paesi della riva sud ed est del Mediterraneo. La senilizzazione del settore costituisce di fatto un freno alla competitività a causa della minore propensione all'innovazione e agli investimenti, ma anche un rischio di carattere ambientale legato all'abbandono della terra e alla conseguente mancata gestione del territorio.
A livello europeo sono stati messi in campo numerosi strumenti per rendere il settore agricolo attraente per i giovani, tuttavia molto si deve ancora fare per un'inversione di rotta che favorisca il ricambio generazionale. Nei giorni scorsi a Bruxelles la Presidenza italiana ha presentato un documento per i giovani agricoltori sul quale è stato registrato un ampio consenso da parte degli Stati membri. È un documento volto a sostenere il lavoro dei giovani agricoltori ed a favorire il ricambio generazionale in agricoltura.
Occorre pertanto stimolare lo sviluppo dell'agricoltura e della pesca sostenibile, la sicurezza alimentare ed il miglioramento delle condizioni nelle aree rurali. Tutto ciò comporta una volontà politica di collocare questi temi al centro del dibattito regionale. Sono temi molto sentiti sia in Europa che nei paesi del bacino mediterraneo, una regione a cui la Presidenza italiana intende attribuire rinnovata centralità .
L'Italia inoltre continuerà a trattare questi temi anche in occasione dell'Esposizione universale di Milano 2015 "Nutrire il pianeta, energia per la vita". È necessario che i paesi possano sostenere questi temi, sia durante Expo sia oltre il 2015, per assicurare la continuità di iniziative di questo genere rivolte allo scambio di conoscenze e di esperienze sulla sicurezza alimentare e la nutrizione, ed alla diffusione delle tecniche e delle innovazioni sulle pratiche ecosostenibili in agricoltura.
Siamo certamente consapevoli delle difficoltà di un progetto di Green diplomacy di grande portata come questo, ma riteniamo che rilanciare il dialogo e la cooperazione tra tutti i paesi del Mediterraneo nel settore dell'agricoltura sia responsabilità primaria di che come noi crede nella pace e nello sviluppo sostenibile.

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