Avrei voluto esprimere la mia opinioneby Riccardo |
di Laura Fano
Ora che l’amministrazione Marino si avvia definitivamente al termine, salvo qualche stravolgente colpo di scena, è giunto il momento di tirarne le somme. Noi, perché so di poter parlare a nome dei tanti genitori con cui ho portato avanti molte lotte in questi due anni, certo non dimentichiamo il travaglio inflitto alla città dal famigerato atto unilaterale. Non solo questo ha tagliato gli stipendi dei semplici dipendenti capitolini, e non dei dirigenti, ma ha equiparato le educatrici degli asili ad ogni altra categoria, senza considerare il ruolo così delicato che svolgono ogni giorno (leggi anche Se gli asili diventano aziende).
Non possiamo ignorare lo stato dei nostri asili nidi e materne a cui è negata la manutenzione ordinaria e straordinaria perché secondo i municipi non ci sono soldi per effettuarla. Non ci dimentichiamo dei menù europei che avevamo criticato a ragione e che speriamo vengano rivisti alla luce delle recenti dichiarazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (leggi L’auterity nel piatto).
Non ci dimentichiamo l’imminente probabile chiusura dei centri interculturali, dei quali il Celio Azzurro rappresenta un modello di eccellenza nell’integrazione dei piccoli e grandi cittadini di origine straniera (La città multietnica rifiuta l’intercultura e L’intercultura a Roma è allo s-bando). Insomma, non dimenticheremo che questo sindaco e questa giunta avevano promesso una città a misura di bambini, promessa fino ad ora tradita completamente.
Inoltre, io non posso dimenticare la chiusura di quella bellissima esperienza culturale che è stata il Teatro Valle, così come non dimenticherò mai le ruspe su Scup, spazio di aggregazione, cultura e cittadinanza attiva. Eppure so che di questa amministrazione avrò ben presto nostalgia perché quello che verrà dopo sarà molto molto peggio. C’è forse una forza politica all’orizzonte che abbia come priorità investire nell’infanzia, nell’educazione, nell’integrazione? Nessuna purtroppo. Il panorama è desolante.
E quale forza politica ha nel suo programma priorità di cui invece va riconosciuto il merito a Marino? Questo sindaco maldestro e impreparato a gestire una città complicata come Roma ha però avuto il merito di istituire il registro delle unioni civili, proprio qui, in questa città ostaggio del Vaticano, sfidando così un ennesimo potere forte. Perché questo papa “rivoluzionario” purtroppo è comunque un papa, capo della Chiesa Cattolica, una delle istituzioni più conservatrici che esistano al mondo. E anche lui ha contribuito alla caduta di un sindaco che noi, cittadini romani, avevamo eletto.
La cosa più importante è proprio questa. Pur criticando molte delle politiche del sindaco Marino, avrei voluto aver la possibilità di esprimere la mia opinione almeno con un voto alla fine del suo mandato. Invece mi tocca assistere a questo “piccolo” colpo di stato dove un potere centrale auto-elettosi caccia un sindaco eletto dalla maggioranza della cittadinanza romana, senza alcuna spiegazione. Attenzione, bisogna saper riconoscere i segnali di possibili future dittature.
.
DA LEGGERE
Il sindaco solo e il terremoto romano Gianluca Peciola
Difendere la democrazia e Marino Antonio Castronovi
Nessun commento:
Posta un commento