venerdì 30 ottobre 2015

Messina senza acqua ma in realtà manca la pianificazione pubblica sulle aree edificabili e non

Messina senza acqua. Il sindaco Accorinti: "Il Governo deve mettere in sicurezza il territorio"

La ricostruzione della vicenda e le ultime notizie sul problema acqua a Messina. Accorinti chiede lo stato di calamità naturale

Aggiornamento 18.30 - Renato Accorinti, meglio conosciuto come il “sindaco scalzo", è intervenuto sull'emergenza idrica a Messina.
Parlando con l'Huffington Post, Accorinti ribadisce che per risolvere il problema non basta occuparsi della "rottura di un tubo", servono invece interventi strutturali.
Ecco cosa ha detto in merito:
È successo quello che succede sempre e che continuerà a succedere se il governo non si deciderà a spendere soldi per la messa in sicurezza del territorio [...] Con Italia sicura abbiamo avuto un po’ di soldi, ma sono troppo pochi. Insignificanti per il nostro stato di abbandono. In Sicilia abbiamo le ferrovie e le infrastrutture peggiori d’Europa. Non serve il Ponte sullo Stretto. Se il governo non spenderà i miliardi di euro che promette sempre, non ce la faremo mai. Qui ci vuole un intervento vero
E ammonisce che, se non si interviene subito, nuove tragedie sono dietro l'angolo:
Io chiedo lo stato di calamità naturale perché qui il problema non è il tubo rotto, ma la frana che ha rotto il tubo. Bisogna fare opere per proteggere queste condutture ed evitare che frani la montagna come è successo a Giampilieri causando 37 morti. Nel 2009 la frana ha colpito gli uomini, questa volta ha preso un tubo e in città manca l’acqua. Ma potrebbe succedere qualcosa di terribile
Prima che accadesse l' "incidente" di Messina, in occasione dell'anniversario dell'alluvione di Genova, l'economista Emiliano Brancaccio aveva scritto un interessante articolo su L'Espresso. Ivi, evidenziava che le cause della crisi dell'assetto idrogeologico italiano "andrebbero ricercate non solo nei tagli agli investimenti pubblici per la salvaguardia ambientale e in un diritto amministrativo che in questi anni ha mortificato l’interesse collettivo, ma anche e soprattutto nell’adesione a una inefficiente politica dell’emergenza e nel conseguente abbandono di qualsiasi logica di pianificazione urbana e del territorio". E aggiungeva: " La verità è che nel nostro paese, ancor più che altrove, qualsiasi idea di prevenzione dei disastri, vale a dire di "pianificazione pubblica" del territorio, è diventata un vero e proprio tabù politico".
Dopo i fatti di Messina, ultimi di una lunga serie di disastri, le parole di Brancaccio andrebbero prese molto sul serio.

Messina senza acqua: la frana del 24 ottobre 2015 e i lavori "impossibili"


Messina è senza acqua dal 24 ottobre 2015. Cosa è successo? E perché la situazione non si è ancora risolta dopo ormai cinque giorni?
Il maltempo che in questi giorni si è abbattuto in Sicilia ha messo particolarmente in difficoltà il comune di Messina. Sabato scorso, la frana. Come si legge su un documento del comune: "Una frana di grossa consistenza ha arrecato gravi danni alla rete idrica principale di adduzione denominata Fiumefreddo, rappresentante la principale fonte di approvvigionamento della Città di Messina".
Il problema però non è stato risolto così velocemente come si pensava: "Nonostante i lavori di ripristino della rete idrica principale siano in corso d'esecuzione, causa alcuni inconvenienti riscontrati, l'erogazione idrica sull'intero territorio comunale non potrà normalizzarsi entro i termini previsti".
Sotto accusa l'A.M.A.M., Azienda Meridionale Acque Messina. Il 24 ottobre l'azienda comunicava che "Stante le attuali condizioni del territorio risulta problematico l’accesso ai luoghi e conseguentemente la quantificazione del danno e l’approntamento degli interventi di riparazione".
Sono passati cinque giorni ma la pioggia e la fragilità del terreno dove è necessario l'intervento sulle tubature non hanno ancora permesso di risolvere il problema. "Pur essendosi concluse le operazioni di AMAM SpA - spiegava ieri il presidente dell'azienda Leonardo Termini - per la riparazione della condotta compromessa nei giorni scorsi dalla frana che interessa il Comune di Calatabiano oggi pomeriggio i tecnici presenti sul luogo per testare l’immissione in funzione della tubazione hanno rilevato una significativa attività del fronte franoso che non consente di mettere in rete l’acqua per servire la città di Messina. Per questo, si ritiene necessario porre in essere tutte le azioni a tutela dell’incolumità delle popolazioniinteressate dai disagi e dai pericoli incombenti e non dare corso alla normale immissione in esercizio della rete idrica a partire da Fiumefreddo".
Attualmente l'acqua arriva solo in poche case della città. Gli altri cittadini sono costretti a rifornirsi dalle cisterne. Chiari i disagi per l'intera cittadinanza e per gli esercizi commerciali. Scuole chiuse a Messina anche oggi, e probabilmente lo saranno anche domani 30 ottobre 2015.
La rabbia dei cittadini è diventata anche un popolare hashtag su Twitter,#messinasenzacqua, dove tra messaggi ironici e tweet rassegnati si invita l'amministrazione e le autorità pubbliche a risolvere questa situazione. Ha scritto sulla questione - su Facebook - anche il campione di ciclismo Vincenzo Nibali.

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