mercoledì 28 ottobre 2015

ANCI contenta,contente tutte e tutti?

Legge di stabilità, i Comuni applaudono il governo: "Per la prima volta dal 2007 niente tagli"

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PIERO FASSINO
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In passato, erano da sempre in prima linea del fronte di chi si opponeva ai tagli previsti dai governi nelle diverse leggi di stabilità. Ora, per una volta, i Comuni quasi applaudono il governo per non avere chiesto loro nuovi sacrifici nella manovra appena varata. "I Comuni applaudono il governo: Per la prima volta, dal 2007 ad oggi, la legge di bilancio presentata dal Governo non è fondata su riduzione di risorse e tagli ai Comuni. Non era così scontato. Non è così per altri comparti della pubblica amministrazione. Per questo apprezziamo molto la svolta operata dal Governo", ha detto il presidente dell'Anci Piero Fassino nella sua relazione di apertura dei lavori della XXXII assemblea nazionale dell'associazione.
Secondo Fassino "si punta invece su misure "espansive" che stimolino gli investimenti, sostengano la domanda e il potere di acquisto, dinamizzino il mercato del lavoro. Tutte le principali misure della legge si muovono in quella direzione". "Alle nostre spalle - ha aggiunto - sta infatti una lunga stagione di spending review, di misure di austerità, di riduzione di risorse che ha fortemente compresso l'autonomia delle nostre Amministrazioni".
Non solo apprezzamenti però. Fassino ha puntato il dito anche contro l'assenza di risorse per le funzioni assunte dopo lo stop alle province. Nella legge di stabilità, ha spiegato, "non tutte le criticità hanno trovato soluzione. Rimangono questioni aperte a cui chiediamo sia data soluzione già in occasione della conversione parlamentare della legge".
In questo quadro, ha spiegato Fassino "la criticità più acuta riguarda la condizione finanziaria delle province e degli enti di area vasta". Sulla base delle analisi del sose, ha spiegato fassino, "il divario tra il fabbisogno per garantire l'esercizio delle funzioni fondamentali assegnate dalla legge alle province e le entrate di cui le province disporranno fa registrare un buco di 500 milioni che, se non compensato, causerà il dissesto di gran parte degli enti mettendo a rischio servizi fondamentali quali la manutenzione della viabilità, la messa in sicurezza delle scuole, gli interventi di tutela del territorio".

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