martedì 13 ottobre 2015

donne e politica.l'intervista alla nostra consigliera comunale Daniela Pongiglione

Parliamo di ‘donne in politica’ con Daniela Pongiglione

by eredibibliotecadonne
di Vilma Filisetti
Alcune di noi hanno avuto modo di conoscere ed apprezzare Daniela in passato nell’ambito di comuni percorsi lavorativi o di esperienze politiche e negli ultimi anni per essersi imposta all'attenzione della città, con la discrezione che la contraddistingue ma con la forza della serietà, competenza e dedizione che ha dimostrato nell'esercitare la funzione pubblica di Consigliera di opposizione nel Comune di Savona. E’ a lei che va riconosciuto il merito di aver portato alla luce il dossier relativo all’insediamento di un deposito di bitume all’interno del porto antico, la zona di maggior interesse turistico di Savona, evitando che la bruttissima ‘pratica’ andasse a compimento nell’inconsapevolezza della cittadinanza. Sono invece molte le buone pratiche cui Daniela si è occupata negli ultimi anni; ricordiamo la richiesta di bloccare l'apertura di Sale da gioco in città, il lavoro in Commissione Immigrazione e Carceri (apertura di un Centro scolastico per gli alunni stranieri), l’organizzazione di attività di lavoro con l'Assessore ai servizi e ATA per i detenuti, attività di controllo nella gestione delle procedure amministrative. Non ha mancato di offrire un’ulteriore dimostrazione di stile e disponibilità, rispondendo con grande cortesia e generosità alle mie domande.
In questi ultimi anni il femminismo della differenza ha sviluppato importanti riflessioni sulle pratiche politiche delle donne che con sempre maggiore protagonismo partecipano alla vita pubblica. Secondo te a che punto siamo, possiamo parlare di una battaglia vinta?
"Parlando di donne in politica, la prima riflessione va al consiglio comunale, in cui, su 32 consiglieri (33 col Sindaco) solo 7 sono donne. E sono donne solo 2 Assessori su 7, delegate a settori tradizionalmente considerati legati al mondo femminile (servizi sociali, scuola, politiche giovanili). Chissà quando Savona avrà un Assessore donna al Bilancio o al Commercio o all’Ambiente o ai Lavori pubblici, tutti settori in cui la “differenza femminile” potrebbe incidere in senso positivo. 
Sicuramente la mia prossima considerazione è valida anche per molti uomini, ma le donne vivono “immerse” nella politica in ogni momento della loro giornata.  Come mogli, madri, figlie, badanti, organizzatrici della vita familiare e impegnate professionalmente nel nostro lavoro, siamo noi che viviamo in prima linea i problemi di asili, scuole, scioperi, ritardi, code, ricette mediche, catechismi e palestre, viviamo cioè appieno la dimensione della vita, della vita quotidiana che è politica per eccellenza. E proprio grazie a questa esperienza sul campo, in cui ci troviamo fianco a fianco con tante altre persone che hanno gli stessi problemi, credo che riusciamo a inquadrare criticità e esigenze e a individuare priorità nelle soluzioni, indipendentemente dalla nostra visione ideologica; perlomeno ci proviamo, senza essere a priori scettiche o ostili alle proposte che vengono da persone di diversa formazione politica".
Eredibiliotecadonne come sai guarda con particolare attenzione la qualità (più che la quantità) della presenza femminile nella politica della città. Vuoi raccontare il tuo percorso personale, le motivazioni che ti hanno spinta ad entrare in politica e come vivi il tuo impegno.
"Per quanto riguarda le motivazioni per le quali mi sono avvicinata alla politica c'è anche un elemento legato alla mia formazione scolastica e professionale. Come insegnante di Lettere (e quindi di Storia e di Educazione civica) per quasi quarant'anni ho parlato con i miei alunni di Democrazia, Costituzione, Stato di Diritto, Separazione dei poteri ... ho sviluppato la riflessione sugli insegnamenti della Storia, sul mio essere donna nel dopoguerra (con le conquiste inimmaginabili per le generazioni precedenti … e altro ancora)".
Alla politica delle donne dobbiamo altresì la riaffermazione del principio contenuto nella massima ‘Primum Vivere’, ovvero “la vita va posta né prima, né dopo, ma al centro del pensiero  e dell'azione politica...”. Sulla base della tua esperienza personale ritieni che il primum vivere debba ‘primariamente’ ispirare la gestione della cosa pubblica?
"E' chiaro che devono essere posti al centro dell’azione amministrativa e politica gli elementi basilari della vita: salute, scuola, lavoro, ambiente. Ma credo che si debbano impostare anche azioni lungimiranti che favoriscano la vita delle generazioni future, con investimenti coraggiosi, in particolare sulla difesa del territorio, e sulla predisposizione di infrastrutture, che dovrebbero attrarre attività lavorative. Importante anche un serio contenimento delle spese per ridurre il debito pubblico, che oggi, a Savona, è di circa 100.000.000 di euro.
In Consiglio Comunale sono l’unica consigliera della Lista civica “Noi per Savona”. Per questo motivo partecipo di diritto alle tre Commissioni consiliari permanenti e per mia scelta anche a due   speciali, la Commissione per l’immigrazione e la Sottocommissione sulle carceri, infine alla Consulta comunale per il Priamàr (ovviamente senza compensi).
Nei mandati precedenti (2001- 2006 e 2006-2011) il mio Gruppo, con il Consigliere comunale Domenico Buscaglia e con i Consiglieri di Circoscrizione, ha lottato soprattutto su due temi attinenti all’Urbanistica: far discutere e approvare un nuovo Piano Regolatore (PUC) e bloccare la costruzione degli edifici progettati   nella Darsena e sulle aree ex- Italsider".
Il tuo lavoro amministrativ ispirato ad una visione indubbiamente ‘alta’ del futuro della città, si è dovuto purtroppo ‘confrontare’ con la nota impermeabilità della classe politica savonese oltre che con l’azione invasive delle lobbies economiche locali. Come pensi di proseguire sulla non facile strada che hai intrapreso?
"La situazione politica della Città non ha favorito le nostre proposte e, nonostante la fortissima opposizione anche delle Associazioni culturali e di tanti Cittadini, sono stati costruiti edifici in porto su aree demaniali (!!) e su aree archeologiche importantissime per Savona. Il tutto nella blanda indifferenza delle Sovrintendenze.
In questo mandato 2011- 2016 il problema urbanistico è sempre al centro della mia attenzione:   sono assolutamente contraria all’edificazione di nuovi volumi in Città, dato l’alto numero di appartamenti vuoti e di edifici inutilizzati,  mi sono opposta alla costruzione di nuove residenze nella Valle del Santuario e considero profondamente sbagliato costruire in Via Nizza lato mare;    sto però seguendo  con particolare cura i problemi  ambientali, a partire dalla raccolta differenziata (a livelli ancora inaccettabili), dall’inquinamento atmosferico (quando elettrificheranno le banchine del porto?), dalla prevenzione delle inondazioni mediante la  manutenzione dei  torrenti e dei rii  secondari. Ho anche sollecitato l’adesione del Comune al Patto europeo dei Sindaci (contro il cambiamento climatico) e il blocco del progetto di una discarica di inerti a Pian del Melo, nel Bosco di Savona. Su tutti gli argomenti citati ho preso una posizione pubblica, con interpellanze o con richiesta di discussione in Commissione".
Se il problema della costruzione del deposito di bitume è salito agli onori della cronaca cittadina lo dobbiamo proprio al tuo serio, preciso e puntuale lavoro di controllo dell’attività amministrativa del Comune di Savona che tu svolgi dall’opposizione. Superando per una volta la modestia vuoi preannunciare quali sono le prossime tappe di quest’importante battaglia?
"Devo dire che l’esperienza che sto vivendo è quanto mai interessante e stimolante. Come consigliere, posso accedere a tutti gli atti pubblici, ricevere informazioni. Ho un orario di ricevimento dei Cittadini e vengo a contatto con moltissime persone. Il Gruppo ‘Noi per Savona’ è schierato all’opposizione, ma la mia azione politica non è contraria a priori all’Amministrazione, perché su molte iniziative della Giunta ho votato a favore e sulla redazione dei nuovi Regolamenti comunali ho collaborato attivamente. Detto questo, per rispondere alla vostra domanda, continuerò a richiedere alla Giunta di operare per l’elettrificazione del porto e per aumentare significativamente la percentuale della raccolta differenziata (ben oltre il previsto 50%), anche per evitare la minaccia dell’inceneritore.
L’ultima “battaglia” in ordine di tempo è quella attualmente in corso contro il deposito di bitume. Su questo problema non intendiamo abbassare la guardia, fino a che non riceveremo segnali certi e inequivocabili che il deposito non verrà più costruito. Però ci sono anche altri fronti “caldi” su cui mi impegno a intervenire. In particolare: 1) controllo sul funzionamento delle Aziende partecipate (efficacia, costi), 2) contrasto del degrado in vaste zone della Città, 3) difesa del patrimonio paesaggistico e ambientale, 4) interventi a sostegno delle fasce deboli e, soprattutto oggi, degli immigrati  e richiedenti asilo".

Daniela Pongiglione. Nata nel 1947 da famiglia savonese da sempre, felicemente sposata dal 1970 ha due figli e un nipote. Laureata a Genova in Lettere Moderne segue fin dal 1976 un percorso attivo intellettualmente e politicamente vicino all'area del Partito Repubblicano, facendo sempre riferimento ai temi dei diritti civili, del rispetto delle norme, dell'importanza dell'istruzione pubblica, della lotta contro la corruzione e dei privilegi, nonché a favore di una reale emancipazione femminile.Fortemente influenzata nella formazione scolastica e professionale da una sua insegnante alle Scuole medie, ex partigiana e impegnata politicamente, diviene a sua volta insegnante di Lettere negli Istituti Superiori, avendo sempre a cuore, anche nella dimensione educativa, l'attenzione verso il mondo circostante e l'impegno civile. Dopo quattro mandati come Consigliera nella V^ Circoscrizione, nel 2011 candidata da due liste apparentate, Noi per Savona e Verdi, viene  eletta e  ricopre tuttora la carica di Consigliera nel Comune di Savona

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