“Ho già detto come la penso sui rischi di questa operazione sul delicato mercato dei libri. Ma ho anche ripetuto dal primo minuto che il governo non può e non deve intervenire. Sarà semmai l’Autorità Antitrust secondo la legge a valutare come sempre, e nella sua totale indipendenza, l’operazione acquisto Rcs”. Dario Franceschini, ministro dei Beni Culturali, ha commentato così la notizia dell’acquisizione di Rcs Libri da parte del gruppo Arnoldo Mondadori Editore per 127,5 milioni di euro. Un’operazione che porterà il gruppo di Segrate a controllare il 35% del mercato italiano dei libri.
Nei mesi scorsi Franceschini si era detto “molto preoccupato” per l’operazione. In un tweet postato il 19 febbraio aveva sottolineato :”E’ troppo rischioso che una sola azienda controllimetà del mercato“. “Sono molto preoccupato delle notizie che anticipano un possibile acquisto di Rcs Libri da parte di Mondadori”, aveva poi spiegato quello stesso giorno ai cronisti, aggiungendo: “Ci sono organi e Autorità che valuteranno in base alle norme tutti i profili dell’operazione. Ma non c’è settore più delicato e sensibile per la libertà di pensiero e di creazione del mercato dei libri”.
Nei giorni scorsi l’attesa del parere dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato aveva fatto rinviare la chiusura dell’operazione. La decisione è poi arrivata domenica nel consiglio di amministrazione di Rcs MediaGroup in cui l’amministratore delegato Pietro Scott Jovane ha proceduto alla firma del contratto. Il perimetro dell’operazione comprende l’intera quota (pari al 99,99%) posseduta da Rcs MediaGroup in Rcs Libri, con le sottostanti partecipazioni (che al closing includeranno il 94,71% di Marsilio Editore), ad esclusione del 58% posseduto in Adelphi edizioni, che verrà ceduta al socio Roberto Calasso.
I mercati salutano con favore l’avvenuta cessione: il titolo Rcs ha chiuso in rialzo del 5,39% a 0,8895 euro. Anche Mondadori scambia in verde e termina la giornata in progresso del 2,31%. In attesa del pronunciamento dell’Antitrust, sottolinea Rcs, “il perfezionamento dell’operazione è soggetto all’approvazione delle competenti autorità regolatorie; eventuali provvedimenti di autorizzazione condizionata non pregiudicheranno il completamento dell’operazione e non comporteranno modifiche delle condizioni economiche per Rcs MediaGroup”. Ciò significa che sarà Mondadori a dover rispondere di eventuali rilievi dell’autorità garante della Concorrenza e del Mercato, che potrebbero avere come oggetto la quota di mercato che ora detiene Mondadori.
“È un’operazione di cui siamo particolarmente orgogliosi – ha spiegato in una nota Marina Berlusconi, presidente della Arnoldo Mondadori Editore – un rilevante investimento, da parte di una grande azienda italiana, in un settore nobile e speciale come quello del libro”. “La Mondadori, di cui la mia famiglia è l’editore da ormai 25 anni, torna a crescere e compie un passo cruciale verso una sempre maggiore solidità – si legge ancora – ma quello annunciato ieri sera è anche un investimento sul futuro del nostro Paese e sulla qualità di questo futuro. Le dinamiche del settore spingono in tutto il mondo gli editori ad unire le forze. Un processo che in Italia, dove gli operatori hanno dimensioni molto più piccole rispetto a quelli degli altri principali Paesi, risulta ancora più necessario”.