sabato 10 ottobre 2015

Pasolini,Mazzini e l'Ombrina

14 Ottobre, la mobilitazione No Ombrina arriva nella Capitale

by Comune Info
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Sit in il 14 ottobre di movimenti dall’Abruzzo e da tutta Italia in occasione della conferenza dei servizi finale per Ombrina Mare, prima mobilitazione del calendario di lotte della campagna “contro la devastazione e saccheggio dei territori e dei diritti sociali”.
Non è affatto vero che io non credo nel progresso, io credo nel progresso. Non credo nello sviluppo. E nella fattispecie in questo sviluppo” scriveva Pier Paolo Pasolini di quarant’anni fa che criticava uno sviluppo industriale senza progresso, uno sviluppo che avrebbe favorito solo pochi industriali. Decenni dopo sono parole ancora tremendamente attuali, anzi probabilmente sono ancor più attuali oggi di allora. E’ quanto denunciano in tutta Italia comitati, associazioni, movimenti che si battono in difesa dei territori da progetti come Grandi Opere o possenti insediamenti industriali, tra cui la cosiddetta “deriva petrolifera” che incombe su varie regioni. Tra cui l’Abruzzo. Una deriva contro cui in questi anni tantissime sono le voci che si sono levate a partire dalla lotta contro il Centro Oli nel 2007. Oggi il maggior insediamento petrolifero contro cui gli abruzzesi sono in campo (100.000 le presenze in due manifestazioni a distanza di due anni ...) è il nuovo progetto Ombrina Mare, come già abbiamo raccontato anche su Comune-info.
Il 14 ottobre prossimo si arriverà al passaggio definitivo, alla svolta finale dell’intera vicenda, quando è stato convocato dal Ministero dello Sviluppo Economico la conferenza dei servizi che ha il compito di rilasciare l’autorizzazione definitiva. Ma il popolo No Ombrina, l’intera regione che non sogna l’Abruzzo Saudita e che ama vedere i fossili solo nei musei, fino all’ultimo non arretrerà. Riprendendo ancora parole di Pier Paolo Pasolini è convinto che battendo sempre sullo stesso chiodo può persino crollare una casa. E quindi, battendo e ribattendo sulla lotta contro la deriva petrolifera e per un Abruzzo diverso e migliore, si può e si deve vincere. Mentre dentro il Palazzo si terrà la conferenza dei servizi per Ombrina Mare, all’esterno movimenti e associazioni abruzzesi porteranno la voce di un’intera Regione che ripetutamente da anni si è già espressa sul proprio futuro. Il Governo Renzi, attacca il Coordinamento No Ombrina, è “proteso a promuovere esclusivamente gli affari dei petrolieri. L’economia diffusa, quella che produce lavoro e distribuisce ricchezza, deve capitolare, secondo il Governo Renzi, davanti agli interessi delle lobby. Ricordiamo che, per stessa ammissione della Rockhopper, i posti di lavoro creati da Ombrina saranno una quindicina, meno di quelli assicurati da un ristorante, a fronte di un danno immenso al turismo”. Per qualcuno questo è sviluppo ma sicuramente non è progresso per tanti. E una regione per anni celebrata come la “Regione Verde d’Europa” pretende progresso reale, progresso per tutti, progresso per questa e per le future generazioni. Una Regione che da ormai 14 anni attende il definitivo sorgere di un Parco Nazionale (proprio nella zona dove potrebbe sorgere Ombrina Mare), frenato da una politica senza respiro alcuno sul futuro, legata solo al presente dell’algebra dei voti e della continua ricerca di facili consensi che troppo spesso sacrificano il bene comune e l’avvenire.
Sui siti web e sugli account facebook e twitter del Coordinamento No Ombrina, del CSOA Zona22, di Nuovo Senso Civico, del Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua Pubblica, del WWF e di altre associazioni e movimenti sono riportati informazioni, indicazioni e recapiti per chi volesse partire dall’Abruzzo per il sit in. Ma non ci saranno solo abruzzesi. Perché da diverse altre regioni ci saranno delegazioni che uniranno la loro voce al popolo No Ombrina, la mobilitazione del 14 sarà infatti la prima data di un fitto calendario di mobilitazioni deciso nell’assemblea del 4 ottobre scorso ad Ancona. Assemblea contro lo Sblocca Italia e le Grandi Opere che ha lanciato la campagna “contro la devastazione e saccheggio dei territori e dei diritti sociali” che coinvolgerà anche i movimenti No Tav, il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua Pubblica, i movimenti che si stanno mobilitando in vista del summit internazionale di Parigi sul clima, la coalizione Stop Biocidio e tanti altri soggetti sociali.
Alessio Di Florio

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