La voglia di riprendersi la pedagogiaby JLC |
Non ci stanchiamo di scriverlo: la resistenza contro la Buona scuola ha permesso l'emersione di un vasto e sottovalutato movimento di insegnanti, studenti, genitori, educatori che cambiano il mondo costruendo tra loro relazioni diverse e ripensando il cosa e il come dell'arte dell'apprendere. Per questo si incontrano, esaminano, mettono in dubbio, sperimentano, si confrontano e si aprono ad altri pezzi di società (vedi la sezione Apprendere facendo). In pratica fanno scendere i temi della pedagogia in basso, arricchendoli di nuovi e vecchi significati. Dopo il successo di partecipazione ad eventi come “Educare alla differenze“, “Disimparare per imparare”, “Tutta un’altra scuola” - e in attesa di “L’educazione prende corpo“, la due giorni della Rete di cooperazione educativa - è stato il Salento ad ospitare due giornate dedicate a "EduCare". "La resistenza passa attraverso questi momenti di convivialità educativa - scrive Alain Goussot sull'incontro di EduCare - dove tutti apprendono da tutti... Occorre moltiplicare questi momenti di Agorà pedagogica in modo capillare e diffuso in tutti i nostri luoghi e le nostre comunità".
di Alain Goussot [1]
Le giornate dedicate all'educazione a Maglie e Lecce i 2 e 3 ottobre dimostrano che da parte di tanti insegnanti e genitori c'è la voglia e il desiderio di riflettere sul senso e il significato dell'educare, sull'importanza della co-educazione e della costruzione comune di una modo solidale e democratico di concepire la formazione delle future generazioni.
L'alta partecipazione dimostra anche che lì dove le persone hanno la possibilità di pensare e di confrontarsi sulle questioni vive dell'educazione nonché sull'importanza del recupero della dimensione pedagogica, per lottare contro la tendenza al tecnicismo e alla medicalizzazione (leggi anche I rischi di medicalizzazione nella scuola), si anima la progettualità nella prospettiva di una vita comune effettivamente basata sui principi di eguaglianza, giustizia e riconoscimento delle differenze.
Le giornate di Lecce, come quelle che vengono organizzate in varie parte d'Italia, sono l'indicare di una voglia di riprendersi la pedagogia e di rimettere l'educazione democratica al centro del discorso pubblico. Vedere l'attenzione di insegnanti, studenti e genitori per i temi caldi dell'educazione oggi, della sua marginalizzazione a beneficio di un approccio clinico-terapeutico o tecnicistico, la loro curiosità nel riprendere in mano il pensiero e i testi delle grandi figure della storia dell'educazione attiva (Jean-Jacques Rousseau, Johann Heinrich Pestalozzi, Ovide Decroly, Maria Montessori, Célestin Freinet ...) per agire oggi sta ad indicare che il desiderio di comprendere e di lottare per una scuola democratica e una società più giusta e solidale è molto vivo.
Occorre moltiplicare questi momenti di Agorà pedagogica in modo capillare e diffuso in tutti i nostri luoghi e le nostre comunità. Era Heinrich Pestalozzi che diceva che l'educare significa imparare ad accedere alla propria umanità nella relazione con l'altro, è quello che si è fatto a Lecce*. La resistenza passa attraverso questi momenti diconvivialità educativa dove tutti apprendono da tutti!
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* Voglio ringraziare tutte le colleghe e i colleghi delle scuole di Lecce e Maglie ; le dirigenti scolastiche che si sono attivate non solo con la mente ma anche con il cuore, voglio anche dire un grande grazie all'amica e collega Anna Maria Conoci.
[1] Alain Goussot è docente di pedagogia speciale presso l’Università di Bologna. Pedagogista, educatore, filosofo e storico, collaboratore di diverse riviste, attento alle problematiche dell’educazione e del suo rapporto con la dimensione etico-politica, privilegia un approccio interdisciplinare (pedagogia, sociologia, antropologia, psicologia e storia). Ha pubblicato: La scuola nella vita. Il pensiero pedagogico di Ovide Decroly (Erickson); Epistemologia, tappe costitutive e metodi della pedagogia speciale (Aracneeditrice); L’approccio transculturale di Georges Devereux (Aracneeditrice); Bambini «stranieri» con bisogni speciali (Aracneeditrice); Pedagogie dell’uguaglianza (Edizioni del Rosone). Il suo ultimo libro è L’Educazione Nuova per una scuola inclusiva (Edizioni del Rosone)
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DA LEGGERE
Occorre riportare bambini e ragazzi sulla scena del mondo, della natura, delle strade, nei luoghi dove si vive e si impara sul serio. Dobbiamo trasformare l’imparare come esperienza radicata nella vita concreta quotidiana
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