sabato 10 ottobre 2015

vittime delle politiche militari e dell'arroganza di Erdogan,il satrapo

Vogliono la guerra

by JLC
Attentato terroristico, colpito un incrocio davanti la stazione dei treni dove stava per iniziare una manifestazione per la pace. Di certo, il clima incandescente volutamente generato dalla propaganda governativa anti-kurda e dall’operazione militare contro il Pkk a sud del paese (oltre 110 i civili uccisi da luglio) e nel nord dell’Iraq ha provocato un’escalation delle tensioni interne
"... È un attacco contro la volontà espressa da tutti coloro che da ogni parte del paese si sono recati ad Ankara per chiedere la pace. La responsabilità di questo attacco è di coloro che hanno fermato il processo di pace per una soluzione della questione curda, di coloro che attaccano il popolo e le sue conquiste per la propria egemonia..."
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Mai la resistenza del popolo kurdo era stata tanto popolare e conosciuta nel mondo intero, mai il partito politico più vicino alle lotte per l’affermazione dei loro diritti, l’Hdp, era stato così forte. La reazione di Erdogan, il leader tirannico e megalomane della Turchia che ha sempre coperto e sostenuto l’avanzata dello Stato Islamico, è quella consueta: repressione e terrore. Come a Gezi Park, contro il suo stesso popolo. Intanto, fa veramente impressione, come e forse più di altre volte, l’ipocrisia dei leader politici e dei grandi media europei e statunitensi: le guerrigliere e i guerriglieri kurdi, fino a ieri romantici e valorosi ragazzi pronti a giocarsi la vita nel corpo a corpo contro l’Isis, tornano a essere “terroristi” internazionali. E’ vero, servono ancora un po’ come carne da macello, almeno per risparmiare imbarazzanti rientri di salme imbandierate in Occidente, ma dovrebbero almeno dissociarsi … “dalla violenza politica”, cioè dal Pkk. Insomma da tutto quello in cui credono.

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