domenica 17 agosto 2014

CACCIA DI SELEZIONE:STORIA DI UNA VERGOGNA ANNUNCIATA

ARTICOLO N° 271013 DEL 17/08/2014 - 15:47

Riapre la caccia di selezione ai caprioli maschi, l’Enpa: “Autorizzata solo per soldi e voti”

cacciatore
Savona. E’ ripresa ieri (16 agosto) e proseguirà fino al 29 settembre ogni lunedì, giovedì e sabato, la caccia ai caprioli maschi da parte dei selecontrollori, che potranno uccidere 1.496 esemplari.
“Questo avverrà in boschi con visibilità di pochi metri e frequentati da turisti – attaccano dall’Enpa – I colpi di fucile spaventano decine di altre specie animali ancora alle prese con la cura e l’accrescimento dei piccoli; precise norme di legge europee vietano la caccia durante questa fondamentale fase del ciclo biologico ma le leggi sulla caccia, statale e soprattutto regionale, ridotte ad un colabrodo dai politici amici dei cacciatori, consentono ogni tipo di deroga che, impugnata davanti ai Tar o alla Corte Costituzionale, viene spesso dichiarata illegale o incostituzionale, dopo aver fatto però gran danno al mondo animale e mettendo a rischio le casse regionali, per il pericolo di sanzioni milionarie da pagarsi con i soldi di tutti”.
“Questa caccia di selezione, come quella al cinghiale, non avrà ripercussioni sulla popolazione complessiva delle specie – spiegano gli animalisti – ma cinghiali, daini e caprioli valgono voti e soldi solo se usati come sanguinario passatempo per i cacciatori; e pazienza se essa, come anche le battute straordinarie al cinghiale ormai giornaliere e tutto l’anno, non ne ridurrà il numero ed i danni alle colture. Si spiega così come mai gli appelli lanciati da quindici anni dalla Protezione Animali savonese di coinvolgere il mondo scientifico per ricercare metodi di contenimento diversi dal fucile, sistematicamente fallito nel contenere le popolazioni animali, siano ignorati dai politici ed amministratori amici dei cacciatori; riesce più difficile capire l’atteggiamento delle organizzazioni contadine ed agricole, anch’esse favorevoli agli inutili fucili”.
“Esiste invece, ed è tenuto ben nascosto ovviamente, un serio studio scientifico sugli ungulati che dimostra che la caccia, distruggendo l’organizzazione sociale dei branchi, moltiplica il numero delle gravidanze e quindi delle nascite, con il risultato che nei territori aperti alla caccia cinghiali, caprioli e daini sono percentualmente superiori rispetto alle zone vietate”, concludono dall’Enpa.

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