domenica 24 agosto 2014

UNA POSSIBILE LETTURA NON BANALE DELLA STORIA ITALIANA DEL SECOLO SCORSO

DA HUFFINGTON POST

Togliati e De Gasperi, il catto-comunismo che affossò la rivoluzione liberale

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DE GASPERI
Non è un caso che, chiusa l'Unità, il quotidiano fondato da Antonio Gramsci nel '24 e silenziato nel '26 dal Regime fascista, dopo l'omicidio di Giacomo Matteotti, rispunti il tandem che nel triennio '44-'47 affossò, complice l'instabile Partito socialista di Pietro Nenni, la rivoluzione liberale dello Stato e delle sue strutture - burocrazia, magistratura, esercito, informazione, università - su cui edificare la Repubblica.
Trattasi del tandem Palmiro Togliatti-Alcide De Gasperi che la storiografia continua a dipingere negli aspetti folkloristici di contrapposizione, che pure ci furono, ripetendo le vuote parole d'ordine di quel tempo, pacificazione nazionale o pacificazione religiosa, a sostegno delle scelte di quel triennio che hanno condizionato - pesantemente e negativamente - il dopo-guerra e la ricostruzione: una camicia di forza che ha impedito al Paese crescita e sviluppo culturale, politico e sociale, come avvenuto nel resto dell'Europa dove i conti il nazi-fascismo sono stati il primo tassello della ricostruzione: si pensi al processo di Norimberga!
Far passare Togliatti per anni al sicuro a Mosca e De Gasperi in Vaticano come i grandi protagonisti della Resistenza e della Liberazione prima e poi della Costituente e della Repubblica, è un insulto alla memoria di quanti hanno pagato con il carcere, il confino, le torture e la vita, la lotta intransigente e ferma, de visu , al fascismo, fin dai suoi albori: si pensi a Antonio Gramsci, rinchiuso nel '28 nel duro carcere fascista:quel cervello non deve pensare, disse Mussolini e c'è da pensare anche Togliatti; al venticinquenne Piero Gobetti, morto nel '26 a Parigi per le torture dei fascisti, ai fratelli Rosselli assassinati a Bagnoles-de-l'Orne nel '37 e al loro appello via radio da Barcellona oggi in Spagna, domani in Italia del novembre '36, per difendere il governo del fronte popolare spagnolo, mentre tre mesi prima Togliatti e 60 dirigenti del Pcd'I ne avevano lanciato un altro, diretto ai fratelli in camicia nera!
Insieme i due protagonisti della Resistenza e della Liberazione, della Costituente e della Repubblica, hanno costruito una camicia di forza per la Repubblica servendosi di parole vuote come pacificazione nazionale per giustificare nel '44, con il visto di Stalin, il governissimo con il Maresciallo fascista Pietro Badoglio e poi i governi diunione sacra a guida Dc. Hanno poi imposto, togliendo alla Costituente il potere di fare le riforme, con il modello della repubblica parlamentare, frutto dell'accordo tripartito (Pci-Dc-Psi), la democrazia consociativa: alla Dc il potere reale, la direzione del governo e dell'economia, al Pci la direzione del potere locale e e sociale con il controllo delle masse, e all'uopo il concorso alle decisioni del potere reale; con l'art.7 della Costituzione, il Concordato, hanno sancito il primato culturale della Chiesa sullo Stato di diritto: il peccato (matrimonio indissolubile, aborto) divenne reato e viceversa (la pedofilia); con il decreto di aministia si divisero il bottino del ventennio fascista: migliaia e migliaia di burocrati, magistrati, giudici del famigerato Tribunale Speciale, docenti universitari, gli stessi intellettuali della Razza, gerarchi e Ras si tolsero la camicia nera e, in un battibaleno, aderirono al Pci e alla Dc. Qualche nome? Pella e Scelba: il primo fa i disoccupati, il secondo li fucila, ebbe a dire Riccardo Lombardi.
Non si può, con un tratto di penna nera, cancellare quel triennio da cui nacque quella Costituzione che l'azionista, Emilio Lussu, il primo gennaio 1948, salutò alla sua entrata in vigore: abbiamo lavorato settimane per partorire un mostro!
Non si può, per onestà della storia, limitarne lettura e racconto sul metro dei vincitori di giornata, delle greche di comando e delle prebende: la storia che di per sé non esiste, essendo un prodotto del pensiero e dell'agire umano, merita di essere letta e raccontata in profondità e nella sua evoluzione, perché in quel triennio di scelte sciagurate che hanno ingessato il Paese nell'assenza di alternativa tra schieramenti diversi, è l'anomalia patologica dell'Italia, ci sono stati fior di antifascisti, come Riccardo Lombardi, Piero Calamandrei, Vittorio Foa, tanto per far qualche nome, che non hanno lesinato critiche aperte al tandem catto-comunista, Togliatti-De Gasperi.
Non si può non rintracciare in questa folkloristica kermesse mediatica catto-comunista, qualcosa che ci chiarisca meglio la chiusura dell'Unità, perseguita e voluta, non solo da lobby oscure, ma da quanti hanno versato lacrime di coccodrillo, Emanuele Macaluso in primis, per il silenzio e l'assenza del suo giornale passato nel '44 nelle sicure mani di Togliatti, alla prossima Festa dell'Unità di Bologna, dopo aver tuonato contro una concreta soluzione che si stava profilando ma che irresponsabilmente è stata fatta saltare da rappresentanti del Pd nel Cda della Nie:poveri redattori in che mani siete caduti! Mani che, nel riprendere e valorizzare le geniali e autentiche intuizioni dell'eretico Gramsci, volevano e vogliono superare il catto-comunismo!

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