mercoledì 28 ottobre 2015

Carne rossa e sostanze cancerogene

«Carne rossa cancerogena...ma a tavola ci sono anche altri nemici»»

Lo IARC ha decretato la carne rossa tra i probabili cancerogeni e quella lavorata tra i cancerogeni sicuri. «Che la carne facesse male e che avesse effetti sul tumore intestinale era cosa nota da tempo, ora arriva a confermarlo. È necessario quindi calibrare bene la propria alimentazione». Così la dottoressa Simona Mezzera, medico omeopata ed esperta di nutrizione.

di Redazione - 28 Ottobre 2015



La monografia pubblicata dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, che fa parte dell’Organizzazione mondiale della Sanità, non ha mancato naturalmente di destare scalpore e immediatamente si sono alzate voci da ogni fronte per minimizzarne la portata. L’industria della carne, che già aveva ravvisato segnali di cali nei consumi negli ultimi tempi, cerca di parare il colpo, ma sempre di più si sta diffondendo una sensibilità diversa nei confronti dell’alimentazione che spingono molte persone verso scelte che garantiscano il benessere generale dell’organismo. Esperta di nutrizione e in prima linea nel consigliare un’alimentazione naturale ai bambini e agli adulti è la dottoressa Simona Mezzera, medico omeopata e autrice di diversi libri sull’argomento.










Dottoressa Mezzera, cosa fare dunque dopo l’allarme lanciato dallo IARC?





«In realtà che la carne faccia male e che abbia un'influenza sul tumore a livello intestinale è una cosa nota già da tempo. Magari si può anche decidere di continuare ad usarla nella propria dieta, ma senza dubbio, a mio parere, bisognerebbe parlare di alimentazione in termini complessi e approfonditi. Le persone che da adesso inizieranno ad evitare la carne rossa sostituendola con quella bianca o pensando che tutto il resto dei cibi che consumano vada bene, sbagliano comunque. Ma non è colpa loro se non c’è informazione su questi argomenti».





Qual è allora l’informazione che manca?





«Un’informazione dal punto di vista alimentare dovrebbe essere fatta a largo spettro: bisognerebbe parlare di grassi animali in generale, di cereali raffinati, di zuccheri. Anche lo zucchero, per esempio, è cancerogeno. Ci sono studi che dimostrano come le cellule tumorali crescano alimentate dallo zucchero. Quindi è inutile eliminare la carne per poi continuare a mangiare tutti i giorni pane e cioccolato».





Come ci si dovrebbe comportare?





«Bisognerebbe essere consapevoli che tante sostanze possono agevolare l'insorgenza di un tumore e che serve un’alimentazione sana per tutelare la propria salute. Ciò significa un'alimentazione fatta di cereali, meglio se integrali, con un uso moderato di zuccheri, di latticini e con un aumento dei legumi e delle verdure. Di certo l’alimentazione vegetariana fa meglio in generale. Tant’è che io sono vegetariana da anni. Anche in questo caso però bisogna imparare ad equilibrare le varie sostanze e cercare di essere informati su ciò che si mangia e su ciò di cui abbiamo bisogno. Mangiare carne tutti i giorni fa male. Ma non pensate che la carne bianca sia meno dannosa di quella rossa. Tra l’altro è addirittura più inquinata».





Secondo la Fao, in Italia il consumo di carne è aumentato di oltre il 190% dal 1961 (31 kg pro capite l’anno) al 2011, con 90 kg pro capite l’anno. E ai primi posti ci sono proprio le carni incriminate (lavorate o insaccate) preferite da sempre più adulti e anche dai bambini. Prevede un cambio di rotta?





«Suppongo di sì. Tutto questo risalto alla notizia dell’Oms in questo senso non può che far bene. Per esempio, può far riflettere tutti coloro che fino all'altro giorno ritenevano impensabile non mangiare carne quotidianamente. Oppure può incentivare una riflessione sull’alimentazione dei bambini. I bambini sono i primi che dovrebbero ridurre l'uso di carne. Ma, ribadisco, ridurre non significa sostituire la carne rossa con quella bianca».





Si può vivere senza carne?





«Certo! Ci sono milioni di persone che vivono benissimo senza carne».

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