"VIENI CON NOI A
DISEGNARE UNA LIGURIA MIGLIORE".
25 Ottobre 2014
Report finale
QUALE METODO DI LAVORO
CI SIAMO DATI
Ogni
partecipante ha proposto uno o più argomenti di discussione; questi
sono stati brevemente discussi ed accorpati tra di loro in base alle
affinità prevalenti.
Sono
emersi 3 tematismi:
RIFIUTI
DISSESTO
IDROGEOLOGICO
MOBILITÀ
Altre
proposte sono state interpretate come elementi trasversali alle varie
tematiche:
PIANIFICAZIONE
BENI
COMUNI
SENSIBILIZZAZIONE
– ATTIVAZIONE DELLA CITTADINANZA
I
DATI AMBIENTALI
In
base al numero dei partecipanti si è deciso di formare 2 soli gruppi
di lavoro, su Rifiuti e Dissesto Idrogeologico, utilizzando gli
“elementi trasversali” quali “punti di attenzione” da
considerare nell’analisi dei due temi.
COSA ABBIAMO DISCUSSO:
Dissesto
Idrogeologico
COSA CI SIAMODETTI
Si
è dapprima analizzato il tema raccogliendo vari contributi dai
partecipanti; si è quindi cercato di realizzare sintesi, tenendo
conto dei “punti di attenzione” che ci siamo dati in plenaria;
infine si sono tradotte le osservazioni e le analisi in proposte
operative.
Sono
emersi due linee strategiche principali: quella della PREVENZIONE e
quella della INFORMAZIONE / CULTURA del dissesto.
Sul
piano della PREVENZIONE è emersa l’inadeguatezza della attuale
pianificazione urbanistica, ad esempio nel merito della misura che
permette l’edificazione a soli 3 metri dai rivi, ma anche nella
previsione di infrastrutture (come quelle del Terzo Valico) che
incidono negativamente su territori delicati. Come anche
l’interpretazione regionale del “Piano Casa”, molto permissivo
riguardo le possibilità di edificare, e più in generale di una
pianificazione che favorisce ancora troppo il consumo di suolo. A
livello genovese, questi elementi negativi sono stati visti in
contrapposizione al “Piano Sansa”, che invece poneva come
condizione prioritaria il risanamento dei bacini idrici.
Sempre
sul piano della prevenzione si è posta l’attenzione sulla cura del
territorio, in particolare attraverso la necessaria incentivazione
dell’agricoltura: il presidio ambientale che ne deriva è un valore
che andrebbe adeguatamente riconosciuto.
Sul
piano della INFORMAZIONE / CULTURA è emersa la difficoltà a
comunicare con la gente riguardo ai temi del rischio idraulico ed
idrogeologico: ci si scontra con una scarsa conoscenza diffusa dei
fattori in gioco (anche per una loro intrinseca complessità), che si
traduce spesso in una forma di pregiudizio nei confronti di coloro
che, come gli ambientalisti, alle soluzioni semplicistiche e spesso
controproducenti contrappongono un approccio più articolato e
sistemico.
Nel
merito, è emersa da una parte l’importanza di smontare questi
pregiudizi attraverso un’informazione che comunichi le reali
posizioni del mondo ambientalista, dall’altra la necessità di
operare attivamente per incrementare il livello delle conoscenze
diffuse in questo ambito. Esemplare da questo punto di vista la
discussione interna al gruppo che ha portato a tradurre la usuale
richiesta di “pulizia dei rivi, torrenti e fiumi” in
“manutenzione” o, ancora meglio, “pianificazione”.
Sempre
sul piano della comunicazione, il tema del dissesto idrogeologico
enfatizza l’importanza di affiancare sempre al tema ambientale
anche quelli della salute e del lavoro, non dandoli per impliciti
(per quanto lo siano nei fatti) ma dichiarandoli esplicitamente.
Infine,
riguardo al tema (o “punto di attenzione”) della veridicità e
accessibilità dei dati in materia ambientale, all’interno della
discussione è emerso anche l’argomento del mancato utilizzo dei
fondi assegnati per interventi idraulici a Genova, i cui relativi
dati non sono di facile reperibilità né interpretazione; ciò
malgrado, grazie alle professionalità presenti all’interno del
movimento, è in atto una anslisi dettagliata e chirificatrice.
COSA PROPONIAMO
Queste
le proposte operative emerse dalla discussione, da intendersi non
esaustive ma come parziale elenco delle priorità sulle quali
attivarsi:
- Realizzare un comunicato che chiarisca le posizioni dei Verdi, passate e presenti, in merito alla manutenzione del territorio per la sua messa in sicurezza
- Realizzare informazione e formazione verso la cittadinanza riguardo la cultura del dissesto e del governo del territorio, anche attraverso le numerose competenze presenti all’interno del movimento
- Promuovere la conoscenza dei Piani di Protezione Civile
- Identificare e promuovere idonei strumenti pianificatori per la manutenzione dei versanti e dei corsi d’acqua (anche attraverso strumenti capaci di realizzare partecipazione e costruire partenariato quali i “Contratti di fiume”)
- Abolire il provvedimento regionale che ha ridotto da 10 a 3 metri il limite minimo per costruire sui corsi d’acqua
- Abolire la Legge Obiettivo
- Lavorare sul tema delle prevenzione nel consumo del territorio agricolo
- Promuovere incentivi per le professioni dell’agricoltura sostenibile
- Promuovere l’uso delle fonti rinnovabili di energia nel comparto agricolo
- ………………
HANNO
PARTECIPATO: Ornella, Oliviero, Marta, Gabriella, Mauro B.,
Alessandro, Daniela, Fabio (Facilitatore).
COSA ABBIAMO DISCUSSO:
Rifiuti
COSA CI SIAMODETTI/COSA
PROPONIAMO
Abbiamo
effettuato una analisi della crisi del sistema territoriale ligure
relativo ai rifiuti, ponendo particolare attenzione alle situazioni
di Savona, Genova e La Spezia.
La
discussione ha fatto emergere questi punti di attenzione:
- disgregazione della gestione del servizio di raccolta e smaltimento nella provincia di Savona, con la presenza di pochi soggetti pubblici (Ata, Finaleambiente, Ecosavona);
- L'assenza di una visione di sistema nei tecnici e di cultura da parte dei decisori politici
- la prevalenza dell'immobilismo nelle scelte gestionali delle Aziende di Genova (Amiu) e la Spezia (Acam) orientate al solo smaltimento in discarica;
- la particolarità perversitàà del rapporto tra pubblico e privato nei rapporti con le filiere del riciclo e nella gestione delle realtive risorse economiche.
La
fase successiva ha fatto individuare il nodo problematico dei costi
dei diversi sistemi di raccolta dei rifiuti (stradale,
multimateriale, porta a porta, ecc.).
Abbiamo
poi esaminato alcuni casi locali come Genova e Noli.
Nel
primo caso è emerso nel rapporto tra Amiu e Iren la crescente
necessità degli inceneritori del nord Italia di ricevere quantità
crescenti di RSU.
Nel
secondo caso si è discusso il felice incontro tra la volontà degli
operatori e delle associazioni di categoria nel raggiunto della
percentuale dell'80 % della raccolta differenziata dei rifiuti.
La
discussione ha individuato alcuni principi fondamentali che
dovrebbero sottendere sia la politica regionale che le azioni locali
nei riguardi del problema dei rifiuti:
- Ridurre la quantità di rifiuti prodotti
- Il recupero di materia
- Ridurre le emissioni di gas clima alteranti
- Applicare la metodologia di raccolta e trattamento più adatta al contesto territoriale;
- Inserire le necessarie strategie adattive al cambiamento climatico
- Necessità di un cambiamento culturale.
In
conclusione si è messo a fuco i principi chiave della proposta di
legge per il servizio idrico integrato:
1.
il servizio idrico non deve avere fini di lucro;
2.
delimitazione degli ambiti territoriali ottimali secondo i bacini
idrografici;
3.
partecipazione dei cittadini.
Le
argomentazioni successive in merito alla gestione, alle decisioni
fondamentali da restituire ai cittadini e alla necessità di
ritornare a forme di consultazione referendaria si riconnettono con i
temi macro trasversali emersi dalla seduta plenaria di inizio .
Dopo
aver evidenziato la scarsa propensione a legiferare di Regione
Liguria si è conclusa la sessione con la proposta di arrivare a
nuove leggi regionali in materia di rifiuti e di acqua.
HANNO
PARTECIPATO: Pino, Stefano, Massimo, Manilo, Mauro D., Lia, Giancarlo
(Facilitatore).
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