sabato 1 novembre 2014

I REPORT DEL SEMINARIO DEL 25 OTTOBRE A GENOVA


"VIENI CON NOI A DISEGNARE UNA LIGURIA MIGLIORE".
25 Ottobre 2014
Report finale

QUALE METODO DI LAVORO CI SIAMO DATI

Ogni partecipante ha proposto uno o più argomenti di discussione; questi sono stati brevemente discussi ed accorpati tra di loro in base alle affinità prevalenti.
Sono emersi 3 tematismi:
RIFIUTI
DISSESTO IDROGEOLOGICO
MOBILITÀ
Altre proposte sono state interpretate come elementi trasversali alle varie tematiche:
PIANIFICAZIONE
BENI COMUNI
SENSIBILIZZAZIONE – ATTIVAZIONE DELLA CITTADINANZA
I DATI AMBIENTALI
In base al numero dei partecipanti si è deciso di formare 2 soli gruppi di lavoro, su Rifiuti e Dissesto Idrogeologico, utilizzando gli “elementi trasversali” quali “punti di attenzione” da considerare nell’analisi dei due temi.


COSA ABBIAMO DISCUSSO: Dissesto Idrogeologico

COSA CI SIAMODETTI

Si è dapprima analizzato il tema raccogliendo vari contributi dai partecipanti; si è quindi cercato di realizzare sintesi, tenendo conto dei “punti di attenzione” che ci siamo dati in plenaria; infine si sono tradotte le osservazioni e le analisi in proposte operative.
Sono emersi due linee strategiche principali: quella della PREVENZIONE e quella della INFORMAZIONE / CULTURA del dissesto.
Sul piano della PREVENZIONE è emersa l’inadeguatezza della attuale pianificazione urbanistica, ad esempio nel merito della misura che permette l’edificazione a soli 3 metri dai rivi, ma anche nella previsione di infrastrutture (come quelle del Terzo Valico) che incidono negativamente su territori delicati. Come anche l’interpretazione regionale del “Piano Casa”, molto permissivo riguardo le possibilità di edificare, e più in generale di una pianificazione che favorisce ancora troppo il consumo di suolo. A livello genovese, questi elementi negativi sono stati visti in contrapposizione al “Piano Sansa”, che invece poneva come condizione prioritaria il risanamento dei bacini idrici.
Sempre sul piano della prevenzione si è posta l’attenzione sulla cura del territorio, in particolare attraverso la necessaria incentivazione dell’agricoltura: il presidio ambientale che ne deriva è un valore che andrebbe adeguatamente riconosciuto.
Sul piano della INFORMAZIONE / CULTURA è emersa la difficoltà a comunicare con la gente riguardo ai temi del rischio idraulico ed idrogeologico: ci si scontra con una scarsa conoscenza diffusa dei fattori in gioco (anche per una loro intrinseca complessità), che si traduce spesso in una forma di pregiudizio nei confronti di coloro che, come gli ambientalisti, alle soluzioni semplicistiche e spesso controproducenti contrappongono un approccio più articolato e sistemico.
Nel merito, è emersa da una parte l’importanza di smontare questi pregiudizi attraverso un’informazione che comunichi le reali posizioni del mondo ambientalista, dall’altra la necessità di operare attivamente per incrementare il livello delle conoscenze diffuse in questo ambito. Esemplare da questo punto di vista la discussione interna al gruppo che ha portato a tradurre la usuale richiesta di “pulizia dei rivi, torrenti e fiumi” in “manutenzione” o, ancora meglio, “pianificazione”.
Sempre sul piano della comunicazione, il tema del dissesto idrogeologico enfatizza l’importanza di affiancare sempre al tema ambientale anche quelli della salute e del lavoro, non dandoli per impliciti (per quanto lo siano nei fatti) ma dichiarandoli esplicitamente.
Infine, riguardo al tema (o “punto di attenzione”) della veridicità e accessibilità dei dati in materia ambientale, all’interno della discussione è emerso anche l’argomento del mancato utilizzo dei fondi assegnati per interventi idraulici a Genova, i cui relativi dati non sono di facile reperibilità né interpretazione; ciò malgrado, grazie alle professionalità presenti all’interno del movimento, è in atto una anslisi dettagliata e chirificatrice.

COSA PROPONIAMO
Queste le proposte operative emerse dalla discussione, da intendersi non esaustive ma come parziale elenco delle priorità sulle quali attivarsi:
  • Realizzare un comunicato che chiarisca le posizioni dei Verdi, passate e presenti, in merito alla manutenzione del territorio per la sua messa in sicurezza
  • Realizzare informazione e formazione verso la cittadinanza riguardo la cultura del dissesto e del governo del territorio, anche attraverso le numerose competenze presenti all’interno del movimento
  • Promuovere la conoscenza dei Piani di Protezione Civile
  • Identificare e promuovere idonei strumenti pianificatori per la manutenzione dei versanti e dei corsi d’acqua (anche attraverso strumenti capaci di realizzare partecipazione e costruire partenariato quali i “Contratti di fiume”)
  • Abolire il provvedimento regionale che ha ridotto da 10 a 3 metri il limite minimo per costruire sui corsi d’acqua
  • Abolire la Legge Obiettivo
  • Lavorare sul tema delle prevenzione nel consumo del territorio agricolo
  • Promuovere incentivi per le professioni dell’agricoltura sostenibile
  • Promuovere l’uso delle fonti rinnovabili di energia nel comparto agricolo
  • ………………

HANNO PARTECIPATO: Ornella, Oliviero, Marta, Gabriella, Mauro B., Alessandro, Daniela, Fabio (Facilitatore).


COSA ABBIAMO DISCUSSO: Rifiuti

COSA CI SIAMODETTI/COSA PROPONIAMO

Abbiamo effettuato una analisi della crisi del sistema territoriale ligure relativo ai rifiuti, ponendo particolare attenzione alle situazioni di Savona, Genova e La Spezia.
La discussione ha fatto emergere questi punti di attenzione:
  • disgregazione della gestione del servizio di raccolta e smaltimento nella provincia di Savona, con la presenza di pochi soggetti pubblici (Ata, Finaleambiente, Ecosavona);
  • L'assenza di una visione di sistema nei tecnici e di cultura da parte dei decisori politici
  • la prevalenza dell'immobilismo nelle scelte gestionali delle Aziende di Genova (Amiu) e la Spezia (Acam) orientate al solo smaltimento in discarica;
  • la particolarità perversitàà del rapporto tra pubblico e privato nei rapporti con le filiere del riciclo e nella gestione delle realtive risorse economiche.
La fase successiva ha fatto individuare il nodo problematico dei costi dei diversi sistemi di raccolta dei rifiuti (stradale, multimateriale, porta a porta, ecc.).

Abbiamo poi esaminato alcuni casi locali come Genova e Noli.
Nel primo caso è emerso nel rapporto tra Amiu e Iren la crescente necessità degli inceneritori del nord Italia di ricevere quantità crescenti di RSU.
Nel secondo caso si è discusso il felice incontro tra la volontà degli operatori e delle associazioni di categoria nel raggiunto della percentuale dell'80 % della raccolta differenziata dei rifiuti.

La discussione ha individuato alcuni principi fondamentali che dovrebbero sottendere sia la politica regionale che le azioni locali nei riguardi del problema dei rifiuti:
  • Ridurre la quantità di rifiuti prodotti
  • Il recupero di materia
  • Ridurre le emissioni di gas clima alteranti
  • Applicare la metodologia di raccolta e trattamento più adatta al contesto territoriale;
  • Inserire le necessarie strategie adattive al cambiamento climatico
  • Necessità di un cambiamento culturale.

In conclusione si è messo a fuco i principi chiave della proposta di legge per il servizio idrico integrato:
1. il servizio idrico non deve avere fini di lucro;
2. delimitazione degli ambiti territoriali ottimali secondo i bacini idrografici;
3. partecipazione dei cittadini.

Le argomentazioni successive in merito alla gestione, alle decisioni fondamentali da restituire ai cittadini e alla necessità di ritornare a forme di consultazione referendaria si riconnettono con i temi macro trasversali emersi dalla seduta plenaria di inizio .
Dopo aver evidenziato la scarsa propensione a legiferare di Regione Liguria si è conclusa la sessione con la proposta di arrivare a nuove leggi regionali in materia di rifiuti e di acqua.


HANNO PARTECIPATO: Pino, Stefano, Massimo, Manilo, Mauro D., Lia, Giancarlo (Facilitatore).

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