Lo scorso 29 settembre, la rete Organic Can Feed The Planet, in occasione di uno dei vari appuntamenti tenutosi a Milano durante l’EXPO, ha pubblicato un manifesto e rilasciato una dichiarazione in cui afferma con forza che l’agricoltura biologica è il sistema alimentare e produttivo più adatto ad affrontare le sfide che si pongono di fronte all’umanità.
La rete, che comprende le organizzazioni rappresentative dell’agricoltura biologica e biodinamica a livello internazionale, europeo e nazionale, ha dato il suo contribuito all’EXPO di Milano, che quest’anno affronta il tema “Nutrire il Pianeta”, e alla realizzazione di un rapporto pubblicato da IFOAM UE dal titolo “Feeding the People: Agroecology for Nourishing the World and Transforming the Agri-Food System“.
Nel rapporto, i curatori Angelika Hilbeck e Bernadette Oehen, scienziata presso il FiBL, Istituto di ricerca dell’agricoltura biologica, riuniscono i pareri di noti esperti, sostenitori della trasformazione dell’agricoltura dalla sua attuale forma distruttiva, a una più sostenibile. Per gli studiosi, questa è l’unica soluzione che può invertire il danno ambientale creato dai sistemi di produzione industriali e alimentare la popolazione mondiale. Gli esperti sottolineano inoltre come, sia a livello nazionale che internazionale, vi siano delle carenze dal punto di vista politico, normativo ed economico a sostegno dell’agricoltura sostenibile.
In occasione della presentazione del rapporto, Christopher Stopes, presidente IFOAM UE, ha dichiarato: “La questione dell’alimentazione del pianeta, purtroppo, è spesso affrontata dal punto di vista sbagliato. Concentrarsi esclusivamente sull’intensificazione della produzione è fuorviante e sostiene semplicemente la dipendenza collettiva ai sistemi di produzione e consumo agroalimentare industriali che non soddisfano le esigenze delle persone, mentre distruggono l’ambiente“.
Alimentazione e agricoltura biologica e agroecologia forniscono un approccio olistico al sistema produttivo di cibo e colture. Esse riescono a rispondere in maniera unica e al tempo stesso interconnessa ai grandi quesiti e alle sfide globali che si pongono dinanzi, tra cui, continua Stopes, “l’insicurezza alimentare e l’obesità, il cambiamento climatico, le condizioni ingiuste di lavoro e di mercato, il degrado del suolo, la perdita di biodiversità, lo scarso benessere degli animali, la deforestazione e la perdita dei terreni agricoli, solo per nominarne alcuni”.
“Vi è l’urgente bisogno di una trasformazione dei sistemi agro-alimentari esistenti verso sistemi agroecologici sostenibili e la ricerca scientifica dimostra con maggior forza che è necessario un cambiamento a livello di sistema“, ha continuato Angelika Hilbeck, scienziata presso l’Istituto di Biologia dello Swiss Federal Institute of Technology e coautrice del rapporto.
L’Agroecologia è una forma innovativa di produzione alimentare che offre un potenziale enorme, non solo per dare cibi migliori, ma anche per porre rimedio al degrado ambientale che minaccia l’umanità. “Pertanto – conclude la Hilbeck – chiediamo un programma di ricerca UE che investa miliardi di euro nell’agroecologia e nella trasformazione dell’attuale sistema agroalimentare“.
Il rapporto è consultabile a questo link: http://www.ifoam-eu.org/sites/default/files/ifoameu_policy_ffe_feedingthepeople.pdf
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