domenica 4 ottobre 2015

la marcia delle comunità rurali

Nuovo articolo su Comune-info

La lunga marcia delle comunità rurali

by Riccardo
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Il messaggio diffuso dal Movimento Riscatto, tra i promotori della Marcia di agricoltori del sud per la difesa della terra e delle produzioni agricole locali
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È il tempo di difendere le comunità rurali e di tutelare la nostra agricoltura produttiva per difendere l'ambiente, il territorio e rilanciare l'economia nazionale. Siamo agricoltorimobilitati contro la crisi, non vogliamo essere costretti a chiudere le nostre aziende mentre altri accumulano guadagni e fortune gestendo marchi di prodotti in cui non c'è più il frutto del nostro lavoro; non sopportiamo più l'ipocrisia di un Made in Italy che “tira” mentre nelle campagne italiane aumenta la povertà, chiudono le aziende, aumentano i suicidi, agiscono sciacalli pronti ad approfittare della crisi per mettere le mani sulle terre comprandole all'asta o prestando ad usura.
eugenioSiamo sindaci ed amministratori di municipi rurali costretti in questi anni a fare i conti con la crisi e i tagli che espongono le nostre comunità allo impoverimento e noi stessi a non poter assicurare i supporti necessari mentre si indeboliscono le reti di protezione sociale.
Siamo rappresentanti di associazioni e movimenti attivamente impegnati a difendere ilterritorio, l'ambiente, i diritti, l'agricoltura; operiamo tutti i giorni per difendere le persone e il territorio e proporre soluzioni spesso inascoltati mentre la politica, nonostante le attese e le promesse di rinnovamento, continua a concertare e concordare le scelte con chi ci rappresenta sempre di meno e contratta per interessi che non riconosciamo.
Siamo costruttori di impresa e di pratiche attive di iniziativa economica e sociale dal basso che affermano un modo di produrre, trasformare, distribuire, consumare il cibo e gestire il territorio con al centro gli interessi sociali collettivi, i diritti del lavoro, il rispetto e la conservazione dell'ambiente mentre il modello dominante della crisi continua a produrre dipendenza indebitamento ed esclusione.
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In nome del nostro quotidiano impegno, da tempo chiediamo una svolta profonda nel modo come il Paese gestisce il suo sistema agroalimentare e di come le classi dirigenti che si sono avvicendate negli ultimi decenni governano le scelte di politica agricola. Politiche che incidono profondamente sulla condizione di tutto il Paese, che soffre per l'abbandono delle campagne, la perdita di capacità produttiva, l'impoverimento dei cittadini rurali ma anche di chi, vivendo nei centri urbani, è costretto a fare la spesa ai discount, a servirsi della carità delle mense o a fare la spesa nei bidoni della spazzatura e fra i rifiuti dei mercati generali.
Invece di risposte alle attese, il governo e il parlamento, con l'Imu agricola hanno imposto una tassa incostituzionale e illegittima che colpisce tutti i cittadini, sottrae risorse decisive ai comuni, mette fuori mercato tante aziende agricole. Una tassa insopportabile e imposta con l'arroganza di chi, evidentemente, pensa (o vuole pensare) che la favola del “Made in Italy che tira” raccontata dalle lobbies dell'agroalimentare sia vera.
Noi abbiamo detto basta, abbiamo alzato la testa per sconfiggere l'arroganza che da risposte solo ai poteri speculativi e per riconquistare il diritto a vivere una vita degna nelle comunità rurali e per tutti i cittadini che hanno il diritto al cibo e ad un territorio sano e vivo con uomini e donne al lavoro.
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Dal 25 settembre al 31 ottobre 2015, dopo mesi di iniziative, entriamo in marcia per promuovere la manifestazione del 31 ottobre a Roma, quando, nel giorno di chiusura dell'Expo che ha celebrato “l'agricoltura che sfama il mondo” chiederemo che la nostra agricoltura sfami i nostri cittadini. Con la manifestazione “Te lo do io il made in Italy” chiederemo il ritiro dell'Imu agricola e l'avvio di un processo serio di riforme dell'agroalimentare.
Nel 1930 Gandhi chiamò alla Marcia del Sale contro la tassa che imponeva il monopolio britannico e avviò, così, la fine del dominio straniero sull'India. Oggi noi chiamiamo alla Marcia del Riscatto ed alla mobilitazione del 31 ottobre a Roma contro una tassa arrogante ed insensata per conquistare una vita degna ed una svolta fondata sullaSovranità Alimentare per tutti i cittadini.
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ROMA 31 OTTOBRE 2015 - TE LO DO IO IL MADE IN ITALY
Manifestazione di agricoltori, sindaci, cittadini, associazioni
Promuovono: Movimento Riscatto, Rete dei Municipi Rurali, Coordinamento Nazionale NoIMU sulle terre, Soccorso Contadino, Altragricoltura, Centro di Documentazione per la Sovranità Alimentare, ASPAL, NoImu Viterbo
Aderisci, partecipa, proponi e contribuisci: marcia2015@riscatto.info
Elenco adesioni alle pagine http://adesioni-marcia.riscatto.info
Tutte le info: www.marcia2015.riscatto.info
Le  nostre richieste :
-  No Imu sui terreni agricoli
- il Governo abolisca la tassa illegittima e incostituzionale
- restituisca le risorse già sottratte ai Comuni, ai cittadini ed agli agricoltori
- No agroalimentare senza agricoltori
- per un piano di fuoriuscita dall'indebitamento e di tutela dallo sciacallaggio
- per il diritto dell'impresa agricola a produrre il cibo
- per il diritto al reddito degli agricoltori e per i diritti del lavoro dipendente agricolo
- per un Made in Italy prodotto dai nostri agricoltori e non dei marchi senza il nostro lavoro
- No allo svuotamento delle comunità rurali
- per un piano di difesa e rilancio dei municipi rurali e di tutela delle comunità
- per la difesa e la rinaturalizzazione dell'ambiente rurale
- per una terra sottratta alle lobbies delle estrazioni, dei rifiuti e dell'agrobusiness; no al consumo del suolo
- per la difesa del lavoro, delle attività di impresa agricola, artigiana, di trasformazione e commercio
- per una riforma del sistema agroalimentare fondata sulla Sovranità Alimentare

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