mercoledì 30 settembre 2015

l'ultima lezione di Ingrao

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L’ultima lezione di Ingrao

by JLC
ing
di Alain Goussot*
Nelle immagini trasmesse dai funerali di Pietro Ingrao davanti Montecitorio risaltano tre cose che sono l'indicatore di una perdita totale di identità culturale e di memoria storica di questo paese nonché della situazione eticamente e politicamente drammatica nella quale si trova la Repubblica italiana, in un momento in cui va avanti la svolta autoritaria e antidemocratica del governo attuale.
La prima. La distanza oceanica tra il ceto politico istituzionale presente sul podio e il feretro dell'uomo che "voleva la luna" e ha lottato tutta la vita per la giustizia, la dignità della persona umana, l'eguaglianza e per difendere la Costituzione antifascista.
La seconda. Il numero esiguo di popolo presente, come se Pietro Ingrao non fosse parte importante e significativa della storia di questo paese, chi era presente apparteneva alla generazione che aveva conosciuto Ingrao.
La terza. L'assenza, almeno dalle immagini, dei giovani che probabilmente non sanno neanche chi fosse. È grave e interpella anche la scuola, il mondo dell'educazione e i media che hanno, nel bene e nel male, una funzione pedagogica. L'assenza di trasmissione del patrimonio storico culturale della parte più limpida di questo paese, il vuoto di memoria storica per cui le nuove generazioni non sanno nulla di Giuseppe Mazzini, Antonio Gramsci, Enrico Berlinguer e Pietro Ingrao (prendo solo questi esempi): uomini che sono stati l'onore dell'Italia, uomini che hanno lottato e anche pagato con la vita per la loro la lotta per la democrazia, i diritti, la giustizia sociale e la solidarietà. Uomini che seppero sognare un mondo più giusto e umano, un mondo dove non ci fossero più miseria e ingiustizie, un mondo senza esclusione, razzismo e oppressione.
Erano eloquenti le immagini che ci facevano vedere il ceto politico sul podio con un atteggiamento distante da quel mondo di principi etici, idealità, passioni autentiche e utopia che furono presenti nella vita di Pietro Ingrao. Interroghiamoci su questa perdita di memoria e di senso storico dell'identità culturale di questo nostro paese; ne va della capacità di pensare in modo critico, dell'essere cittadini e non sudditi e del futuro della nostra democrazia.
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*Alain Goussot è docente di pedagogia speciale presso l’Università di Bologna
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