martedì 24 febbraio 2015

Genova:fermato il taglio dei giardini dei ciliegi

I difensori del giardino dei ciliegi
 
Dodici piante a Palazzo Tursi destinate all'abbattimento. La rivolta parte dal web
 
dal ilsecoloxix di martedi 23 febbraio
BRUNO VIANI
 
LE FOTO degli attivisti di Le-gambiente e di alcuni militanti Cinque Stelle e semplici cittadini, abbracciati agli alberi di Palzzo Tursi, imperversano sul web: è la versione 2.0 del Giardino dei ciliegi di Anton Cechov. Mamentre l'opera del drammaturgo russo si chiude col rumore degli alberi abbattuti sotto i colpi di scure, simbolo di un mondo aristocratico che sta morendo, peri ciliegi del giardino storico di Palazzo Tursi, una dozzina di piante che a primavera esplodono di colori, non è arrivata ancora l'ora del sipario.
Dopo la levata di scudi partita da Facebook, ieri dal Comune è arrivata una parziale frenata: il cantiere per l'abbattimento degli alberi e la ristrutturazione del giardino, appena aperto, si è già fermato. Ma potrebbe essere solo una pausa per non trasformare un'operazione preparata con cura in un colpo di mano. E già oggi, in consiglio comunale, l'assessore alle Manutenzioni Gianni Crivello risponderà a una interrogazione a risposta immediata: per dire che il progetto di risistemazione dei giardini di Palazzo Tursi, nella massima trasparenza, andrà avanti.
A lanciare il grido di dolore sul web era stata un'ex dipen-
dente comunale, Ivana Canevarollo, dalla sua pagina Facebook. Ieri doveva essere la giornata dell'abbattimento delle piante destinate ad essere sostituite da arbusti di mirto considerati «più idonei» per quella collocazione. E fin dal primo mattino una decina di volontari ecologisti, guidai da Andrea Agostini del circolo Nuova Ecologia, erano nel giardino a presidiare i ciliegi.
«Ci siamo allontanati per bere un caffè e fare colazione -racconta Agostini - e al ritorno abbiamo trovato gli operai che stavano cintando l'area con barriere da cantiere».
Neanche a dirlo, quello che stava accadendo è rimbalzato all'esterno tra cinguettìi e appelli su Facebook: «Hanno montato il cantiere e alcuni si sono barricati dentro. C'è bisogno di sostegno, chi può andare è il benvenuto». E sul posto, attirati dai tweet, sono arrivati anche i mass media.
«Il collegamento tra i musei e i palazzi di Strada Nuova prevede un nuovo accesso e la risistemazione dei giardini -dice l'assessore Crivello -l'obiettivo è la riqualificazione di un patrimonio pubblico che viene dal passato: abbiamo il parere della Soprintendenza e un relazione dell'agronomo comunale che disegna un quadro molto preciso sulle condizioni dei ciliegi di Tursi». Piante in sofferenza: «Quella collocazione non è certamente la più idonea, lo dimostrano le radici che affio-
rano dal terreno in più punti».
«Se c'è un progetto di re-styling ben venga, ma si deve rispettare la storia e il disegno originale - replica Agostini - se i ciliegi devono essere abbattuti, ci dicano quali piante intendono mettere al loro posto. E per noi è chiaro che devono essere altri ciliegi».
Di certo, i giardini di Palazzo Tursi e Palazzo Bianco sono inseriti tra quelli "storici" nel sito del Comune dedicato al turismo www.visitgenoa.it., tra Villa Scassi a Sampierdare-na e Villetta Di Negro a Corvetto. E a un intervento di sostituzione delle alberature con altre specie dovrebbe essere soggetto a vincoli più stringenti di quello che avviene per l'aiuola di un condominio.
Crivello non ci sta a passare per un nemico dell'ambiente. «Proprio perché non siamo bestie, dobbiamo riconoscere che le piante, come gli esseri umani, hanno una storia che è un percorso di nascita e di morte. Tre di quei ciliegi sono già secchi, altri sono malati e sono vicini alla conclusione del loro ciclo vitale. Il fatto è che lo spazio e il terreno dove sono collocati non sono adeguati e per questo il nostro progetto prevedeva di sostituire i ciliegi con piante di mirto». Adesso tutto è stato fermato. «Ma solo per valutare congiuntamente, presentando la questione in consiglio comunale, qual è il modo migliore per procedere».
viani@ilsecoloxix.it
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