sabato 28 febbraio 2015

Tirreno Power:le pesanti accuse del Pm Granero

Tirreno Power: pesanti accuse nell’audizione di Granero davanti alla Commissione parlamentare

Il Procuratore: "La vera controparte sono diventati Regione, Comuni e Provincia. Non mi meraviglio se l'azienda vuole riaprire, ma se lo fanno le Istituzioni mi imbarazzo"
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Savona. “La vera controparte sono diventati la Regione, i Comuni, la Provincia. Non mi meraviglio che l’amministratore delegato di Tirreno Power ce la metta tutta per dimostrare la sua innocenza, ma anche per riaprire l’azienda. Se, invece, questo lo fanno le istituzioni, mi crea un certo imbarazzo”. Parole forti pronunciate dal procuratore capo Francantonio Granero poco più di un mese fa ai membri della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad essi correlati.
Il magistrato di Savona era stato ascoltato il 22 gennaio per 50 minuti e le trascrizioni sono state pubblicate dalla stessa Commissione e pesano come macigni. “E anche il ministero della salute, attraverso alcuni funzionari che abbiamo sentito come persone informate sui fatti, ha dimostrato un grande imbarazzo. Anzi, per taluni versi, un’espressione che è stata usata è che «la salute è la Cenerentola dell’ambiente»”.
Per le consulenze la Procura si è affidata epidemiologi, tecnici e chimici che, a detta di Granero “è stato possibile trovare solo a Matera. Sono gli stessi che hanno lavorato per Porto Tolle e hanno fornito delle conclusioni drammatiche, perché riferite semplicemente a sette anni di funzionamento della centrale rispetto ai quaranta effettivi”. Per Granero non vi sono dubbi sull’importanza delle perizie: “Dall’Istituto superiore di sanità, nonostante una serie di critiche collaterali, come è inevitabile che avvenga in qualunque attività di tipo scientifico, tutti hanno finito per rafforzare grandemente l’esito della consulenza. Invece, coloro che – cerco di non usare espressioni forti – avevano ritenuto semplicemente di buttare giù dei pareri che apparivano critici, se li sono visti smontare”.
Ancora Granero: “A sostenere le accuse sono state fatte moltissime intercettazioni telefoniche e ambientali, da cui derivano prove dirette di condotte che vanno a integrare l’ipotesi di reato che abbiamo contestato. Soprattutto sono quelle che ci hanno fornito la sicurezza del procedere. Ci siamo resi conto che tutto ciò che veniva architettato e deciso era fatto per eludere, non per risolvere”.
Il procuratore capo Granero, entrando nei dettagli, ai commissari parlamentari aveva anche spiegato che “il procedimento è nato di fronte alla constatazione del problema sanitario, non della violazione di singole norme, che, peraltro, sono per lo più contravvenzionali. Ci sono state di sicuro singole notizie di reato nel tempo, magari alcune addirittura risolte con decreto penale, ma la presa di coscienza giudiziaria del problema è derivata dalla consapevolezza del danno alla salute, sia attraverso una serie di esposti fatti da comitati di cittadini, sia soprattutto dalla presa di posizione ufficiale dell’Ordine dei medici”.
Parlando della genesi dell’inchiesta il magistrato savonese aveva evidenziato che “anche l’ipotesi dolosa si nutre soprattutto della volontà palese e, in qualche caso, potremmo dire anche conclamata dell’azienda di non fare assolutamente nulla che serva ad attenuare l’impatto della combustione del carbone.L’azienda ha continuato a lavorare, fino al giorno del sequestro, seguito immediatamente, dopo pochi giorni, dal decreto ministeriale di sospensione dell’AIA, ossia dell’Autorizzazione integrata ambientale, come lavorava negli anni Settanta”.
Nel corso dell’audizione la commissione ha chiesto di spiegare se l’azienda avesse applicato le migliori tecnologie possibili e avesse fatto una serie di operazioni, il risultato dell’inchiesta giudiziaria sarebbe stato probabilmente diverso? Un fatto che è stato contestato. Sono state rese false dichiarazioni al pubblico ufficiale. Questa è una contestazione ancora in divenire, perché specialmente le intercettazioni telefoniche ci hanno offerto un quadro che adesso ci deve indurre a sistemare questo tipo di contestazioni. Tuttavia, le sistema aggravando globalmente la situazione, non attenuandolo, purtroppo”

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