mercoledì 29 ottobre 2014

A QUESTO PUNTO FORSE LA TAV AFFONDA...

Il senatore Pd Esposito fa dietrofront sulla Tav: “Se costa davvero 7 miliardi, meglio rinunciare”

Chiesta un’audizione in Commissione Trasporti, al Senato, per fare chiarezza sull’aumento della spesa per la realizzazione della Torino-Lione
Stefano Esposito

29/10/2014
TORINO
Una audizione in Commissione Trasporti, al Senato, per fare chiarezza sui costi della Torino-Lione. È quanto chiede il senatore Pd Stefano Esposito, dopo le indiscrezioni di stampa secondo cui il costo sarebbe passato da 2,9 a 7 miliardi. Se la cifra fosse confermata - annuncia Esposito, da sempre sostenitore dell’Alta Velocità ferroviaria - «non indugerò un solo minuto a presentare una mozione parlamentare per chiedere l’interruzione dei lavori e la rinuncia» all’opera.  



Nei giorni scorsi il Sole 24 Ore ha pubblicato documenti di Rfi dai quali risulterebbe che, contrariamente a quanto deciso e discusso fino ad oggi nelle aule parlamentari, il costo della tratta internazionale della Torino-Lione non sarebbe di 2,9 miliardi ma di 7 miliardi. «Questa novità - spiega Esposito, - sarebbe frutto di un accordo di programma tra Ministero dei Trasporti e Rfi, di cui nessuno era a conoscenza, men che meno il Parlamento». Il senatore da anni si batte a favore dell’opera, ecco perché il mezzo dietrofront è destinato a fare clamore.  

Di qui la richiesta di una audizione urgente dei vertici Rfi, del ministro Lupi e del Ministero dell’Economia. «Pretendo una risposta chiara, credibile e certa sui reali costi della Torino-Lione - afferma il vicepresidente della Commissione Trasporti -. Quest’opera è al centro di un aspro dibattito e non intendo accettare che non ci sia totale trasparenza e chiarezza sui costi, non mi accontenterò di spiegazioni tecniciste e burocratiche. Mi auguro di ottenere la conferma che quanto fino ad ora dichiarato e contenuto negli atti legislativi trovi pieno riscontro, nel qual caso chi si è reso responsabile di questi numeri in libertà dovrà pagarne le conseguenze». 

In caso contrario, «non indugerò un solo minuto a presentare una mozione parlamentare per chiedere al Governo l’immediata interruzione dei lavori - conclude Esposito - e la rinuncia alla realizzazione della tratta italiana del Corridoio Mediterraneo. Infatti se il costo della Torino-Lione fosse di 7 miliardi meglio pagare le penali alla Francia. Basta con il Paese dei furbi e dei burocrati che decidono senza rispettare il Parlamento

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