mercoledì 29 ottobre 2014

DOMANI ORE 11 ATRIO DI PALAZOZ DUCALE CONFERENZA STAMPA SULL'ALLUVIONE A GENOVA DI ANGELO BONELLI-CO-PORTAVOCE NAZIONALE DEI VERDI

Cittadini e dissesto idrogeologico

by Citta invisibile
dis
di Alberto Castagnola*
Da almeno un anno negli archivi di Comune è conservata una “proposta” rivolta ai movimenti di base (Ripensare la società dal lavoro. Proposte) che operano nei vari territori, lottando per salvare dalle minacce i suoli e le risorse naturali e cercando di salvaguardare i beni comuni d importanza sia locale che nazionale. A quanto ci risulta sono parecchie centinaia le iniziative in corso, in genere tra loro non collegate, ma che negli ultimi hanno ottenuto alcuni successi di notevole importanza sia culturale che economica. La proposta, o piuttosto la provocazione, è diretta a far aumentare la presa di coscienza a livello locale della necessità di un impegno diretto dei cittadini sia nella difesa preventiva dei territori, che nel controllo di una azione pubblica adeguata, corretta e tempestiva, in modo che i beni di interesse collettivo si tramutino da fonti di disastri ben noti e tante volte denunciati e preannunciati, in risorse utilizzabili da tutti i cittadini, ben conservate e protette, in modo da permettere una loro piena fruibilità non distruttiva.
Se per ogni bene di interesse collettivo, naturale o artistico, esistesse un comitato cittadino molto attivo e per ogni tipo di intervento si potessero alimentare scambi di esperienze a scala nazionale, non tarderebbero ad emergere occasioni di impegno e di lavoro, volontario all’inizio e poi trasformabili in posizioni professionali retribuite. In una prospettiva quindi di creazione di posti di lavoro in numerosi settori oggi lasciati in completo abbandono e che invece è di estrema importanza salvaguardare e valorizzare in tempi stretti, prospettiva tanto più socialmente rilevante quanto più i settori produttivi tradizionali non riusciranno nell’immediato futuro a fornire occasioni sufficienti di impiego alla massa di disoccupati e di precari che si è accumulata negli ultimi anni.
Queste ipotesi – articolate nella proposta – trovano una conferma nei primi due settori già esplorati (beni archeologici e patrimonio culturali) ma acquistano una evidenza ancora maggiore nella rassegna stampa, relativa solo agli ultimi mesi, che stanno facendo emergere alcune delle mutazioni climatiche tanto ben documentate a livello internazionale (quanto poco considerate negli ambiti politici nazionali). Il dissesto idrogeologico, in Italia tante volte denunciato in passato, sta oggi causando conseguenze drammatiche sull’ambiente e sulle persone, e stiamo scontando ritardi e trascuratezze di grande e diffusa portata, specie nelle amministrazioni e negli enti locali; il numero delle vittime e le cifre che si devono pagare oggi per non aver realizzato interventi di limitata entità nel passato stanno assumendo dimensioni umanamente inaccettabili ed economicamente insostenibili.
Questo lavoro di analisi e documentazione continuerà nei prossimi mesi onde aumentare la base conoscitiva e le stimolazioni politiche a disposizione dei movimenti di base; ogni loro reazione, peraltro, anche critica, potrebbe rivelarsi essenziale per far emergere le esperienze in corso e per consolidare le migliori forme di assunzione di responsabilità dei cittadini a livello locale.

* Economista e obiettore di crescita, è animatore di reti di economia solidale. Tra i suoi libri, «La fine del liberismo» (Carta) e «Il mercato della salute. Diritto alla vita tra interessi, speculazioni, piraterie» (scritto con Maurizio Rossi per Emi)Comune non è solo il sito in cui pubblica i suoi articoli, ma è la community a cui dedica ogni settimana tempo e creatività.

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