lunedì 27 ottobre 2014

TIRRENO POWER IL PARERE DEGLI AMBIENTALISTI

Tirreno Power, Rete Fermiamo il carbone in audizione in Sala Rossa: “Vogliamo tutelare la salute e l’ambiente”

Tirreno Power operazione trasparenza
Savona. “Esporremo le nostre ragioni in merito alla questione della centrale Tirreno Power, contro l’uso del carbone e per contrastare i cambiamenti climatici e tutelare la salute e l’ambiente, costruendo speranza per il lavoro e le nostre comunità, con gli strumenti della democrazia e del diritto”. A dichiararlo i rappresentanti delle associazioni aderenti alla Rete Savonese Fermiamo il carbone, che domani 28 ottobre alle 15,30 in Sala Rossa parteciperanno ad un’audizione in Commissione consiliare.
“L’utilizzo del carbone per la produzione di energia elettrica è una scelta nociva e sbagliata – afferma la Rete – Il carbone è il combustibile fossile più inquinante e pericoloso al mondo, la più grave minaccia per la salute di tutti. Numerosissimi studi scientifici confermano che la combustione del carbone causa in modo diffuso malattie cardiache e respiratorie, cancro, ictus e minaccia addirittura i feti ai primi stadi evolutivi”.
“L’industria del carbone non sostiene i costi economici, sociali e ambientali collegati a questi impatti, che ricadono sulle comunità locali e sulla società in genere – proseguono – 140 milioni di euro di costi ‘esterni’ all’anno per una centrale come quella di Vado Ligure, secondo lo studio Externe dell’Unione Europea”.
“È necessario puntare a un modello di sviluppo diverso, fondato sull’efficienza energetica, sul risparmio e sulle rinnovabili – è l’appello della Rete Fermiamo il carbone – A Savona non si riaprano più gruppi vecchissimi estremamente inquinanti in un centro densamente abitato e in una situazione accertata di disastro ambientale con centinaia di morti imputabili alla centrale, come sostenuto dalle indagini della magistratura”.
Le associazioni contro il carbone organizzano una cena per sostenere la battaglia della Rete savonese giovedì 6 novembre dalle ore 19,30 alla Società di Mutuo Soccorso Cantagalletto.
E intanto è arrivata anche la presa di posizione in merito al rapporto di Legambiente sull’ecosistema urbano: “Nuovamente (per il terzo o quarto anno consecutivo) si rischia di fraintendere la valutazione dei valori in città dove sono presenti centrali a carbone. Ricordiamo per chiarezza che tale studio non va a monitorare le polveri ultrafini (PM 2,5 PM1 e PM 0,1), i metalli pesanti e gli ossidi di zolfo, ovvero i principali fattori killer del carbone, per cui non sono indicativi sulla reale situazione della qualità dell’aria savonese”.
“Il rapporto misura solo PM10, ozono e ossidi di azoto. Per esempio sui PM10 Taranto è tra le città più salubri al 32° posto, e per l’ozono addirittura al primo posto (quindi secondo questi parametri tra le migliori province per qualità dell’aria)”.

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